Denza non teme i dazi dell'UE e porta avanti il piano Europeo

Denza, conosciuta anche come Shenzhen BYD New Energy, è una casa automobilistica cinese fondata nel 2010 e con sede a Shenzhen, facente parte di BYD Auto. Specializzata nella produzione di auto elettriche, Denza è nata da una joint venture paritetica tra BYD e Mercedes-Benz nel maggio 2010. Tuttavia, nel dicembre 2021, Daimler ha ceduto gran parte della sua quota a BYD, che ora detiene la maggioranza della proprietà. (HDmotori)

Se ne è parlato anche su altri media

Un mercato sempre più rilevante, in cui il produttore cinese cerca di prevalere consolidando la propria presenza all’estero. Come si evince dall’imponente investimento di 1 miliardo di dollari pronto a riversarsi nelle casse della Turchia. (Finanzaonline)

Auto elettriche, la cinese Byd andrà alla conquista dell’Europa dalla Turchia? Byd costruirà in Turchia uno stabilimento per auto elettriche e ibride dal valore di 1 miliardo di dollari. In questo modo la casa cinese aggirerà i dazi europei, visto che Ankara rientra nell'unione doganale dell'Ue (Start Magazine)

Una mossa, quella varata dall’Unione Europea, che ha fatto scattare l’allarme di diversi colossi dell’automotive, tra cui la BYD. Il costruttore automobilistico cinese avrebbe intenzione, per aggirare i dazi doganali europei, di costruire un nuovo sito produttivo in Ungheria, la cui produzione di auto elettriche dovrebbe già partire dal 2026. (Adnkronos)

I dazi alle auto elettriche cinesi aggirati grazie alla Turchia

L’Europa sta spingendo l’acceleratore su nuovi dazi per chi importa auto dalla Cina, e alcuni colossi del settore stanno cercando di evitarli. Sebbene BYD abbia dichiarato in passato di non temere questi dazi, la contromossa non ha tardato ad arrivare. (macitynet.it)

La nuova fabbrica potrebbe facilitare l'accesso di BYD all'Unione Europea, con la quale la Turchia ha un accordo di unione doganale. L'UE ha aumentato i dazi sulle importazioni di veicoli elettrici cinesi, applicando a BYD un'ulteriore tassa del 17,4 percento oltre all'attuale tariffa del 10 percento. (Automoto.it)

Dopo l'Ungheria, tocca ora alla Turchia aprire le porte al colosso cinese delle automobili elettriche Byd. La politica europea, bollata come "protezionista" dalla Cina, subisce un duro colpo. (Today.it)