Quei riflettori su Bortone dopo il flop

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ilGiornale.it INTERNO

Serena Bortone, di provata fede a sinistra, è una tipa tosta che scalando passo passo i gradini da giornalista - da collaboratrice a redattrice a inviata a conduttrice - è arrivata alla guida di importanti programmi del terzo canale, soprattutto «Agorà». Per poi, seguendo il «maestro» e amico Stefano Coletta quando fu nominato direttore di Raiuno, arrivare a condurre il contenitore pomeridiano del primo canale «Oggi è un altro giorno», dove ha conseguito anche buoni risultati di ascolto, unendo le sue doti giornaliste al tocco di leggerezza su temi di spettacolo e società. (ilGiornale.it)

Se ne è parlato anche su altri media

La posizione di Bortone sull'argomento, del resto, è da sempre più che chiara. Classe 1970, la giornalista si è sempre dichiarata di sinistra e antifascista, ribadendolo anche in Tv e poi in un'intervista al Corriere della Sera: «Ho detto solo che sono libera proprio perché antifascista: se fossi fascista non potrei essere libera. (Vanity Fair Italia)

Cattolica democratica di formazione (mamma catechista, il papà studente in seminario) Serena Bortone si è sempre dichiarata di sinistra e in questa stagione ha «osato» chiarirlo pure in diretta tv che lei è «antifascista»: «Ho detto solo che sono libera proprio perché antifascista: se fossi fascista non potrei essere libera. (Corriere della Sera)

«Eravamo cattolici democratici, non cattolici conservatori. Sua madre era una catechista cattolica, lei ha fatto tutte le scuole cattoliche e suo padre era stato sindaco per la Dc. (Vanity Fair Italia)

Ad esempio. Da giorni stanno parlando della giornalista Serena Bortone - così indipendente da essere stata responsabile Comunicazione nelle Primarie del Pd - come nuova eroina della libertà d'informazione. (ilGiornale.it)

Serena Bortone fa rumore, anche con semplici parole su cui anche la Costituzione si basa: «Dichiaratevi antifascisti! Fa bene alla salute». (leggo.it)

La giornalista ha letto in diretta il monologo sul 25 aprile di Antonio Scurati, condiviso anche dalla Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. La spaccatura è arrivata anche di fronte alla Commissione di Vigilanza. (DiLei)