Morto un altro sub al Moregallo, il punto "maledetto" del lago di Como: la fine di Adriano Colombo
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Adriano Colombo, 63 anni, di Albiate, in provincia di Monza e Brianza, conosceva bene quelle acque. Le aveva esplorate più volte, con la cautela e l’esperienza di chi sa come muoversi nelle profondità del lago. Eppure, sabato 5 aprile, il Moregallo – una località che negli anni ha visto ripetersi incidenti simili – gli è stato fatale.
Era immerso a una decina di metri, insieme a un compagno, quando qualcosa è andato storto. Forse un malore improvviso, forse un errore nella gestione delle soste di decompressione. Fatto sta che Colombo è riemerso troppo rapidamente, lanciando il pallone di segnalazione prima di perdere conoscenza. Il suo compagno, nonostante lo sforzo disperato di trascinarlo a riva, non ha potuto fare nulla: quando l’hanno raggiunto i soccorsi, il sub era già in arresto cardiaco.
Sul posto sono accorse ambulanze, l’automedica da Lecco, i vigili del fuoco e persino gli elicotteri da Como e Milano. Ma non c’è stato niente da fare. Il Moregallo, un tratto del ramo lecchese del lago di Como, torna così a far parlare di sé per un’altra tragedia. Un luogo che, tra i sub, è noto per le insidie delle sue correnti e per una serie di incidenti che, nel tempo, ne hanno alimentato la fama sinistra.