Michele Bravi replica a Papa Francesco: "Siamo cittadini che chiedono di essere rispettati" (VIDEO)

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Min. di lettura Ospite del Torino Pride, che sabato pomeriggio ha visto 150.000 persone travolgere la città, Michele Bravi ha voluto rispondere ai ripetuti insulti di Papa Francesco, nelle ultime settimane scivolato su una triviale nonché inaccettabile omofobia nel censurare l’ingresso dei seminaristi gay in Vaticano. “Il Pride è una manifestazione che celebra l’amore ma non solo, perché noi non abbiamo bisogno del permesso di qualcuno per amare o per essere chi siamo“, ha sottolineato Bravi, per poi aggiungere. (Gay.it)

Se ne è parlato anche su altre testate

Ed è proprio alla manifestazione del Gay Pride a Torino che il cantante Michele Bravi ha ripreso le parole del Pontefice lanciando un monito: “non abbiamo bisogno del permesso di qualcuno per amare o per essere chi siamo”. (StrettoWeb)

Il cantante testimonial dell'evento torinese ha continuato: "In questo periodo una parola che si sente molto è paura, e io ho paura per l'Italia e l'Europa e che le persone scelte dalla maggioranza per rappresentarci scelgano di non vederci. (L'HuffPost)

Intervista Bravi di Micol Sarfatti / Corriere Tv / CorriereTv (Corriere TV)

Inevitabile, dopo quello scivolone – secondo alcune ricostruzioni ripetuto poche settimane più tardi in un altro incontro – che al Pride di quest’anno arrivassero le repliche a tono di chi della propria identità «differente» va invece del tutto fiero. (Open)

In un'intervista con Pasquale Quaranta, Diversity Editor del Gruppo Gedi, l'artista condivide l'importanza di partecipare alla manifestazione e di esporsi per ottenere diritti. Michele Bravi si racconta in vista del Torino Pride del 15 giugno, dove sarà super ospite. (la Repubblica)

PASQUALE QUARANTA Michele Bravi si racconta in vista del Torino Pride del 15 giugno, dove sarà super ospite. In un'intervista con Pasquale Quaranta, Diversity Editor del Gruppo Gedi, l'artista condivide l'importanza di partecipare alla manifestazione e di esporsi per ottenere diritti. (La Stampa)