Turetta nel memoriale: "Ho 20mila foto di Giulia nel cellulare, la mia prima e unica ragazza, sono sempre stato uno sfigato"

Dal memoriale di 90 pagine che Filippo Turetta, ha scritto in carcere, emergono nuovi dettagli. Tra cui la più importante, che rivela l'ossessione per Giulia Cecchettin, la sua prima e unica ragazza: "Sul cellulare ho tra le 15 e le 20mila foto di lei. Ogni volta che ci vedevamo facevo tante foto a Lei o a entrambi insieme. Mi piaceva farlo ed era un'abitudine", scrive. Turetta sostiene nel suo scritto che Giulia, o meglio, Lei come scrive lui "non era preoccupata o infastidita da questo". (Il Giornale d'Italia)

Su altre fonti

“Ho pensato di rapire e uccidere Giulia Cecchettin che lo voleva lasciare mentre volevo stare ancora con lei”. Così Filippo Turetta, per la prima volta, ha ricostruito il delitto nell’aula del processo a Venezia, ammettendo la premeditazione. (Livesicilia.it)

E lo stesso … Il processo lo sto seguendo poco: non per disinteresse, ma come forma di “autotutela”. (Il Mattino di Padova)

Assassino sì, ma stalker no, lascia tuttavia intendere l’imputato nel memoriale depositato al processo in corso a Venezia. «Il ricordo di certe emozioni è stato via via più chiaro anche studiando le carte, ascoltando i notiziari e riflettendo dentro di me», premette il 22enne di Torreglia nella prima delle 80 pagine scritte per un quarto a mano e per il resto a computer, così svelando di aver seguito in carcere a Montorio Veronese la copertura giornalistica dell’inchiesta giudiziaria e mostrando di voler confutare l’accusa di aver perseguitato la ragazza di Vigonovo, prima di ucciderla con 75 coltellate. (ilgazzettino.it)

Filippo Turetta: “Ho 20 mila foto di Giulia nel telefono, ogni volta che ci vedevamo le scattavo”

E' una possibilità". Anche se, spiega Caruso, "che i processi per reati come i femminicidi vengano definiti con l'ergastolo è abbastanza frequente. (Tiscali Notizie)

Mi piaceva farlo ed era un'abitudine.Ci saranno almeno tra le 15mila e le 20mila foto nella galleria del mio cellulare”, così Filippo Turetta nel memoriale scritto durante la detenzione e depositato al processo. (Fanpage.it)

Il particolare viene rivelato da Filippo Turetta,… Mi piaceva farlo ed era un'abitudine. (La Stampa)