Netanyahu: ci battiamo per voi

Applausi e contestazioni hanno accolto l'arrivo del premier israeliano Benyamin Netanyahu nella sala dell' Assemblea Generale dell'Onu per pronunciare il suo discorso: il presidente dell'assemblea ha dovuto richiamare all'ordine i presenti mentre alcune delegazioni abbandonavano la sala. «Il nostro nemico non vuole distruggere solo noi israeliani ma anche la nostra civiltà e portarci nell'area scura della loro dittatura», ha affermato Netanyahu prendendo la parola. (Italia Oggi)

Se ne è parlato anche su altri giornali

evidentemente non tutto il mondo condivide le irresponsabili posizioni dell’Occidente, anzi dell’Uccidente liberale atlantista, a proposito dell’imperialismo efferato, cruento e criminale di Netanyahu, il quale Netanyahu, stizzito evidentemente per l’abbandono dell’aula da parte di così tante delegazioni, non ha trovato di meglio da fare che bollare come palude antisemita l’ONU stessa. (Radio Radio)

Chiedete a Mohamed Deif. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha incoraggiato i cittadini iraniani a voltare le spalle ai loro leader, in un video messaggio con una chiara sfumatura di guerra psicologica. (Gazzetta del Sud)

Il politologo Vittorio Emanuele Parsi interpreta quanto sta accadendo in Medio Oriente, dove ieri l’Iran ha lanciato missili balistici su Israele, come conseguenza della strategia di guerra del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, ma anche della passività della comunità internazionale. (La Nuova Venezia)

Non è ammissibile, infatti, che l’ambasciatore israeliano riduca a brandelli la Carta dell’ONU al Palazzo di Vetro e, meno che mai, che ci si permetta di dichiarare persona non gradita il segretario generale Guterres: un galantuomo che da anni si batte per il rispetto dei diritti umani e contro ogni barbarie. (articolo21)

Perché nello slang comune si poteva dire: «Magari è vero che Israele ha sofferto il 7 di ottobre, è vero che l'Iran le ha scatenato contro l'inferno... (il Giornale)

«Sono al corrente delle notizie e vorrei che si fermassero», ha risposto Joe Biden ai giornalisti che ieri lo incalzavano sull’imminente invasione israeliana del Libano del sud. E se nell’anno passato si è impegnato, ma solo a parole, a fermare o a contenere l’escalation israeliana contro i palestinesi a Gaza, ora non muoverà un dito per impedire la nuova guerra. (il manifesto)