Israele, altri 7 arrestati per presunto spionaggio a favore dell'Iran | La diretta
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Continua lo scambio di colpi tra Israele ed Hezbollah. I terroristi libanesi hanno lanciato razzi conto diverse installazioni militari nelle zone centrali e settentrionali dello Stato ebraico, mentre le Idf hanno annunciato di aver distrutto uno dei bunker sotterranei contenenti l'oro e il denaro del Partito di Dio. Gli Stati Uniti, intanto, hanno annunciato una proposta di cessate il fuoco tra Tel Aviv e i miliziani filo-iran che prevederebbe un maggior potere della missione Unifil (il Giornale)
Se ne è parlato anche su altri media
L'aviazione israeliana ha preso di mira gli uffici della Al-Qard al-Hassan, soggetta alle sanzioni americane, a Tiro e Nabatiyeh, nel sud del Libano, provocando, secondo l'agenzia di stampa libanese Ani, "danni immensi" (AGI - Agenzia Italia)
Aaron David Miller, massimo esperto di Medio Oriente del Carnegie Endowment for International Peace, già negoziatore nel processo di pace arabo-israeliano, consigliere di segretari di Stato Usa repubblicani e democratici sulle politiche mediorientali, perché Hezbollah ha scelto di colpire la casa del Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu? Qual è la strategia? (L'HuffPost)
Hezbollah recapita una nuova minaccia a Netanyahu, dopo aver dichiarato di essere responsabile per l'attacco della sua casa a Cesarea sabato scorso. (Secolo d'Italia)
"È stata un’operazione nostra, ce ne assumiamo piena responsabilità" ha dichiarato un portavoce degli Hezbollah, Mohammad Nabulsi. – "Operazione Cesarea": questo il nome in codice dell’attacco sferrato sabato dagli Hezbollah contro Benjamin Netanyahu. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Così Hezbollah ha rivendicato l’attacco con un drone di sabato scorso sulla residenza privata di Benyamin Netanyahu a Cesarea, che effettivamente ha raggiunto l’edificio provocando danni, come è emerso dalle immagini pubblicate dai media israeliani. (Gazzetta del Sud)
Ma davvero?! Queste sono le meraviglie di chi, da quando è al potere in Israele per conto degli americani, funge da custode del Medio Oriente, difendendo gli interessi petroliferi dagli attacchi all’egemonia statunitense nella regione. (Avanti Online)