Migranti, una sentenza tirata fuori con il forcipe

Migranti, una sentenza tirata fuori con il forcipe
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Italia Oggi INTERNO

Per accennare al problema della grottesca situazione alla quale stiamo assistendo oggi in Italia con la recente sentenza del Tribunale di Roma riguardo ai migranti in Albania, dobbiamo necessariamente partire da Montesquieu, a meno che non si voglia partire addirittura da Platone che, nel dialogo «La Repubblica», aveva già accennato alla separazione dei poteri. Il principio della separazione dei poteri (legislativo, esecutivo e giudiziario) è la base di (quasi) tutti i moderni stati democratici ed è sancita apertis verbis anche dalla nostra Costituzione (Italia Oggi)

Ne parlano anche altre fonti

Il decreto-legge che aggiorna l’elenco dei Paesi di origine sicuri può essere letto attraverso la spiegazione che ne hanno dato in conferenza stampa il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, quello dell’Interno, Matteo Piantedosi, e il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, nella serata del 21 ottobre. (Domani)

Sanzioni per il giudice che ha definito "pericolosa" il premier Giorgia Meloni e bacchettate a chi ha scritto le sentenze svuota Cpr in Albania con l'alibi della presunta incompatibilità del Protocollo tra Italia e Albania rispetto alla normativa europea e internazionale. (il Giornale)

La norma predisposta dal governo con l’obiettivo di salvare il “modello Albania” non contiene profili di criticità costituzionale. Questo ha verificato finora il presidente, superando dubbi e qualche incertezza e preparandosi dunque a promulgare la legge. (Corriere della Sera)

Paesi sicuri e rimpatri: nuova commissione Ue lavora al piano migranti

Finché alle sette il giallo si sgonfia e le «disposizioni urgenti in materia di procedure per il riconoscimento della protezione internazionale», questo il titolo, superano il vaglio della sigla presidenziale. (il Giornale)

Un decreto – fino a ieri oggetto di limature e aggiustamenti – e molte domande. Alcune delle quali verranno sbrogliate tra poco più di un mese dai giudici della Cassazione, chiamati a decidere se d’ora in avanti i magistrati dovranno limitarsi ad applicare il provvedimento del governo sui Paesi considerati sicuri oppure se di volta in volta potranno procedere a una propria valutazione. (ilmessaggero.it)

Mentre in Italia i tribunali cercano di mettere le ganasce ai provvedimenti del governo che mirano a contrastare l'immigrazione illegale, per favorire di contro quella legale, nell'Unione europea si va nella direzione opposta. (il Giornale)