Alluvione in Romagna: il disastro ambientale silenzioso visto con gli occhi della cementificazione
La Regione Emilia-Romagna dal 2006 al 2022 ha cementificato oltre 11mila ettari, ovvero 110 chilometri quadrati e quasi tutto, per giunta, in aree alluvionabili. Un disastro ambientale silenzioso che ha cambiato completamente il ciclo naturale dell’acqua in quella Regione. La quantità d’acqua che rimane sulla superficie di un suolo sano e naturale è sei-sette volte meno di quella che rimane in superficie in un’area urbanizzata. (Tiscali Notizie)
Su altre testate
In mezza Europa, basta vedere le immagini che arrivano da Polonia, Germania, Slovacchia, Ungheria, Austria, Francia. Al sud come al nord, con gli eventi che si rincorrono e si affastellano nelle cronache. (ravennanotizie.it)
"Succede e succederà quest'anno, l'anno prossimo, tra dieci anni. Il maltempo continua implacabilmente a far danni, con sempre maggior frequenza. (LA NAZIONE)
Leggi tutta la notizia 'Riceviamo e leggiamo con sorpresa le parole del comunicato pubblicato in data 23 settembre dalla giovanile di Fratelli d'Italia. (Virgilio)
L’agenzia di stampa Gea (Green Economy Agency) ha elaborato i dati sullo stato dell’arte degli interventi di difesa idraulica, del suolo e di bonifica che sono stati stabiliti dopo la grande emergenza dell’anno scorso. (il Resto del Carlino)
– “Uno scenario di guerra: tronchi che rotolavano in strada e un’onda di fango, terra e legname che ha, di nuovo, messo in ginocchio la Romagna”. È sconsolato Valerio Molinari, presidente Centro studi per il cambiamento climatico, nel raccontare quello che ha visto, 17 mesi dopo l’alluvione di maggio 2023, quando è andato a spalare il fango la scorsa settimana. (il Resto del Carlino)
Crediamo infatti che all’origine di questi disastri che stanno colpendo il nostro territorio, oltre al cambiamento climatico (sempre più evidente, che aumenta frequenza e intensità degli eventi estremi) ci siano molte responsabilità dell’uomo. (ravennanotizie.it)