Guerra Iran-Israele, Dominique Moïsi: «Assistiamo a una catastrofe. Gli estremisti stanno vincendo, l’azione di Usa e Ue non basta»

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Ucraina Guerra tra Gaza e Israele

«Un anno dopo il Medio Oriente è innanzitutto più disumano», dice Dominique Moïsi. Politologo, esperto di Relazioni Internazionali e Medio Oriente, ex direttore dell’Istituto francese delle relazioni internazionali, Moïsi sintetizza la sua analisi con una parola: «Catastrofe». Il 7 ottobre 2023 è un punto di non ritorno? «Le perdite umane sono enormi, il governo israeliano non sembra voler dare priorità agli ostaggi, Hamas e Hezbollah hanno come politica di fondersi nelle popolazioni civili e gli israeliani non usano precauzioni quando vogliono colpire. (ilmessaggero.it)

Su altri media

A una settimana dalla uccisione a Beirut di Hassan Nasrallah e dei comandanti di Hezbollah con cui era riunito e a due giorni dalla rappresaglia iraniana con il lancio di circa duecento missili contro Israele, ora si attende con il fiato sospeso la risposta militare di Gerusalemme. (L'HuffPost)

"Credo che sul medio periodo, diciamo un anno - ha detto Roy ad askanews - ci sarà un'escalation. Il conflitto in Medio Oriente si infiammerà ancora di più e Israele sente dei avere le mani libere nella propria azione. (Il Sole 24 ORE)

Tuttavia, quanto sta succedendo fa parte di una logica abbastanza chiara che ha telecomandato gli avvenimenti dell’ultimo anno nel Medio Oriente. Le opinioni e le previsioni riguardo alla situazione in Medio Oriente sono molte, ce ne è davvero per tutti. (Il Fatto Quotidiano)

Israele, i sette fronti della guerra: dal Libano alla Siria fino allo scontro diretto con l'Iran

Ore 08:57 ... LA'ANALISI del docente di storia del giornalismo e media digitali all'università di Macerata, storico ed esperto in conflitti, violenza, politica e terrorismo (Cronache Fermane)

La guerra in Medio Oriente si allarga a macchia d’olio. Nel giro di un anno, la peggior crisi nell’area da circa mezzo secolo è arrivata a coinvolgere di fatto l’intera regione. (ISPI)

Hezbollah in Libano, Hamas a Gaza, gli Houthi in Yemen, «il terrorismo» in Cisgiordania, le milizie sciite in Iraq e in Siria. Benjamin Netanyahu, primo ministro israeliano, alla vigilia dell’anniversario del massacro compiuto da Hamas il 7 ottobre, è andato a Nord, al confine con il Libano, a parlare con i soldati. (ilmessaggero.it)