Chi è Tom Homan, l’estremista scelto da Trump per reprimere l’immigrazione
Articolo Precedente
Articolo Successivo
Non più tardi del mese scorso, Tom Homan – l'uomo che Donald Trump ha scelto come nuovo responsabile della frontiera degli Stati Uniti – ha difeso la politica di separazione delle famiglie al confine meridionale americano, messa in atto dal presidente eletto degli Stati Uniti nel suo primo mandato. E lo ha fatto in occasione di un festival estremista, mentre era circondato da sostenitori di Qanon, complottisti e leader di chiese che indossavano corone di proiettili. (WIRED Italia)
Ne parlano anche altre fonti
I falchi Tom Homan all'Immigrazione e Stephen Miller come vice chief of staff, la fedelissima Elise Stefanik all'Onu: Donald Trump riempie nuove caselle di peso della sua amministrazione, e mostra l'intenzione di voler portare avanti una linea dura alla frontiera. (il Giornale)
Ma a farlo per conto del tycoon sarà Thomas Homan, che, sotto la presidenza proprio del democratico Barack Obama, ebbe l’incarico di rimpatriare in otto anni ben 5,2 milioni di persone. Mentre nel suo primo mandato, Trump ne respinse “solo” 1,4 milioni – foto | video Video in Evidenza X Melania Trump, i baci al marito Donald dopo la vittoria Melania Trump, i baci al marito Donald dopo la vittoria Melania Trump, le rivelazioni della moglie di Donald: “Nostro figlio bullizzato. (OGGI)
Il funzionario 62enne, fedelissimo del tycoon, sarà responsabile di "tutte le deportazioni degli immigrati clandestini nel loro Paese di origine", ha spiegato Trump. (Fanpage.it)
"Ho un messaggio per i milioni di stranieri illegali che Joe Biden ha rilasciato nel nostro Paese in violazione della legge federale: fate meglio a preparare i bagagli". I termini dell'ufficiale per (Secolo d'Italia)
«Sono lieto di annunciare che l’ex direttore dell’Ice e pilastro del controllo delle frontiere, Tom Homan, entrerà a far parte dell’amministrazione Trump dove sarà responsabile dei confini del nostro Paese (”Lo zar del confine”)» ha scritto il tycoon sul suo social network Truth. (Il Sole 24 ORE)
Nella lista delle priorità di Trump, l’America latina, si sa, non figura certo ai primi posti. E che il leader tycoon se ne disinteressi, per la regione potrebbe non essere affatto una cattiva notizia. (il manifesto)