Ius Scholae. “Chi non lo appoggia strumentalizza la vita delle persone per qualche voto”
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Di Danny Farinelli Quest’estate, la discussione politica nazionale ha riportato al centro dell’attenzione un tema cruciale per qualsiasi società civile: i criteri di assegnazione della cittadinanza. In Italia, questa materia è regolata dalla Legge n. 91 del 1992. Da anni si dibatte su quali debbano essere i criteri per concedere la cittadinanza a chi non la possiede: si parla di Ius Soli, Ius Culturae e, più recentemente, di Ius Scholae. (Estense.com)
La notizia riportata su altri media
Il dibattito sulla riforma della cittadinanza è stato un mero esercizio di politichese e retorica: la sostanza è che non avremo lo Ius Scholae (figurarsi lo Ius Soli) e non possiamo neanche prendercela col governo Meloni. (Fanpage.it)
"Parleremo della concessione della cittadinanza alla riapertura dei lavori parlamentari, credo che si potrà lavorare per presentare una proposta di legge che corregga alcune cose". "Intanto la possibilità di dare la cittadinanza ai giovani che abbiano completato il corso di studi con successo, e ribadisco con successo, e dunque siano culturalmente italiani, regola peraltro più giusta e più severa di oggi che favorirà l'integrazione", ha sottolineato. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Un dato è comunque inequivocabile: per buona pace di tutti, contrariamente a quanto da alcuni sostenuto, il sottoscritto non parteciperà ad alcuna campagna di tesseramento né tantomeno rinnoverà la propria tessera, stante la particolare azione posta in essere dalla stessa segreteria provinciale, “irriguardosa”, per molti aspetti, con comportamenti a dir poco feudali”. (Frosinone News)
Durante un incontro a Bruxelles, Tajani ha sottolineato l’importanza di riformare sia lo Ius Scholae sia lo Ius Sanguinis, in modo da garantire una maggiore equità e coerenza nelle norme sulla cittadinanza. (Stranieri in Italia)
Una dichiarazione netta che mette in evidenza l’impegno del PD verso una riforma che, secondo Schlein, non può più essere rimandata. La leader del PD ha sottolineato che per il suo partito, il principio fondamentale è chiaro: “Chi nasce o cresce in Italia è italiano”. (Stranieri in Italia)
Poiché è un emendamento, i tempi sarebbero più rapidi rispetto a una proposta di legge. Il testo fissa il paletto della cittadinanza a dieci anni di studi. (Fanpage.it)