I graffi di Guardiola e l’autolesionismo

In assenza di una risposta giusta, Pep Guardiola ne ha data una sbagliata. Aveva poche alternative per spiegare i graffi che si è auto inflitto sulla testa e sul naso durante un inquietante Manchester City-Feyenoord 3-3 di Champions League. Così, quando all’allenatore è stato chiesto perché si ritrovasse davanti a un numero imprecisato di telecamere con i solchi in fronte e del sangue in faccia … (La Stampa)

Ne parlano anche altri giornali

L'allenatore del Manchester City, Guardiola Josep detto Pep, dopo il clamoroso pareggio (da 3 a 0 a 3 a 3) contro il Feyenoord, in Champions league, si è presentato in conferenza stampa con il volto, naso e cranio, segnato da diversi graffi e tracce di sangue. (il Giornale)

Goleade per Stella Rossa, Arsenal, Atletico e Bayer Leverkusen, il City si fa rimontare 3 goal dal Feyenoord, Bayern-PSG 1-0, tris del Barcellona. (Goal Italia)

Fabio Alampi Redattore 27 novembre 2024 (modifica il 27 novembre 2024 | 17:31) Le immagini del volto segnato e graffiato di Guardiola al termine del match tra il suo Manchester City e il Feyenoord hanno fatto rapidamente il giro del mondo, così come la sua risposta in conferenza stampa alla domanda sul come si fosse procurato quelle ferite: "Mi sono graffiato la faccia con le mie dita, con le unghie… volevo farmi del male". (fcinter1908)

Guardiola: «Il graffio sul naso? Volevo farmi male...»

È il momento più complicato della carriera di Pep Guardiola. E come spesso succede, quando le cose vanno male possono facilmente peggiorare: cinque sconfitte consecutive e la rimonta da 3-0 a 3-3 subita martedì sera dal Feyenoord hanno lasciato il segno. (Corriere della Sera)

Non bastavano i record negativi: ieri, dopo il clamoroso pareggio in casa contro il Feyenoord in Champions, il tecnico del Manchester City si è presentato in sala stampa con un vistoso graffio sul naso e tanti segni di ferite sulla testa. (la Repubblica)

Dopo il clamoroso 3-3 con il Feyenoord, Pep Guardiola si presenta in conferenza stampa con segni sul viso e una battuta infelice sull’autolesionismo. La fragilità che non ti aspetti (ilmessaggero.it)