Ecco i 30 pugliesi finiti nei dossier di Milano: dal faccendiere dalemiano De Santis agli insospettabili
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Imprenditori, politici, faccendieri. Sono circa una trentina i nominativi di persone nate tra Puglia e Basilicata su cui avrebbe compiuto ricerche il gruppo travolto dall’inchiesta della Direzione distrettuale Antimafia di Milano sul furto di informazioni dalle banche dati. Notizie su precedenti penali, guai col fisco e persino i rapporti con l’Inps. Elementi che finivano in dossier costruiti per conto di mandanti su cui l’inchiesta è riuscita solo in parte a fare piena luce. (La Gazzetta del Mezzogiorno)
Ne parlano anche altri giornali
La Direzione Distrettuale Antimafia di Milano ha portato alla luce una vasta rete di spionaggio che coinvolge ex membri delle forze dell’ordine, tecnici informatici e hacker, sospettati di aver venduto informazioni personali di alto valore estratte illecitamente da banche dati strategiche italiane. (Famiglia Cristiana)
Un vivaio di “ragazzi” pescati anche nell’ambiente delle università, in particolare tra cervelli che hanno lasciato l’Italia e sono finiti a lavorare nel Regno Unito. (IL GIORNO)
Noi poi gli diciamo che è un peccato che non lo troviamo, e nessuno andrà in Lituania a vedere...». «La Guardia di finanza cosa mi chiederà se viene qua a rompermi le scatole? Una copia del server italiano, una copia del server nel Regno Unito e una copia del server in Lituania. (Corriere Milano)
Barletta, carrarese d’adozione – è cresciuto nella nostra città facendo tutto il percorso scolastico fino al diploma in Ragioneria – è accusato di concorso in accesso abusivo a sistema informatico. (LA NAZIONE)
Leggi tutta la notizia (Virgilio)
O meglio, un altro mercato parallelo di dati sensibili e segreti, gestito da personaggi pugliesi per ora non identificati, che funzionava grazie a pubblici ufficiali infedeli, tra cui il maresciallo della Guardia di finanza Giuliano Schiano, fino a sabat… (La Repubblica)