Indagine 2024 di Confindustria sulle Imprese: molte criticità sul fronte del personale

L’ultima indagine annuale di Confindustria, condotta tra febbraio e aprile 2024, offre uno sguardo approfondito sull’occupazione e sulle strategie di gestione del lavoro evidenziando diverse criticità sul fronte del personale. Il documento si focalizza in particolare su competenze, lavoro agile, e premi variabili. Questo studio, che riguarda l’anno 2023 e i primi mesi del 2024, svela le principali tendenze e le sfide che le imprese affrontano nel contesto lavorativo odierno. (lentepubblica.it)

Se ne è parlato anche su altri media

E’ il dato principale che emerge dall’annuale indagine di Viale dell’Astronomia sul lavoro, svolta tra febbraio e aprile 2024. Un’indagine realizzata da Giovanna Labartino, Francesca Mazzolari e Giovanni Morleo, che fornisce informazioni per il 2023 e inizio 2024 su struttura dell’occupazione e politiche aziendali di gestione del lavoro nelle aziende associate. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Secondo un recente studio del Centro Studi di Confindustria, il 69,8% delle aziende ha difficoltà a trovare lavoratori con le competenze necessarie. Questo problema si acuisce per le competenze tecniche, richieste dal 69,2% delle imprese, e per le mansioni manuali, dove le difficoltà sono... (Milano Finanza)

A rendere più incoraggiante lo scenario contribuiscono l’incremento degli occupati dell’industria (+1,9%, più consistente di quello dei lavoratori dei servizi, limitato allo 0,5%) e di quelli a tempo indeterminato (+1,7%). (ROMA on line)

Sulmona, 12 agosto-Il 69,8% delle imprese della provincia dell’Aquila, riscontra difficoltà nel reperire personale specializzato. E’ quanto rileva una Indagine di Confindustria L’Aquila Abruzzo Interno, che prende in esame i dati sviluppati nell’annuale studio di Confindustria sul lavoro. (Corriere Peligno)

Si stima che, su base annua, le nostre imprese non trovano circa 150 mila lavoratori, che il problema è accentuato per le qualifiche basse («mismatch quantitativo») e che, per i laureati, il medesimo problema si verifica per il disallineamento fra il titolo di studio domandato dai datori di lavoro e quello acquisito dai potenziali assunti («mismatch qualitativo»). (La Gazzetta del Mezzogiorno)

Per quanto in assoluto si parli spesso e volentieri dell'elevato tasso di disoccupazione nel nostro Paese, un altro dato inizia a creare preoccupazione tra le aziende e le imprese: in Italia si lamenta infatti anche la mancanza di figure professionali altamente specializzate, richieste in settori trainanti e "tradizionali" come ad esempio quello tessile o farmaceutico. (il Giornale)