Rino Tommasi, morto a 90 anni una leggenda del giornalismo sportivo

"Diverse persone gli avevano parlato di questo “giovane cronista, con talento”. Andai con lui a Milano. L’impatto fu tremendo. Avevo il colletto della camicia messo male e lui me lo fece subito notare. Prima di entrare nel suo ufficio mi ero messo la cravatta, ma non avevo uno specchio a portata di mano, e quindi mi misi il colletto male. Ma il colloquio poi andò benissimo...". Maurizio Compagnoni ha voluto ricordare con questo aneddoto il suo primo impatto con Rino Tommasi, aggiungendo poi un sentito post su Facebook (Sky Sport)

La notizia riportata su altri media

L’uno, Tommasi, sembrava un computer umano (ComputerRino, per l’esattezza), non sbagliava una data o il risultato di un incontro o un confronto statistico (ma sotto sotto covava un’attitudine istrionica). (Corriere della Sera)

È morto a 90 anni — ne avrebbe compiuti 91 il 23 febbraio — Rino Tommasi. Salvatore Tommasi, detto Rino, era nato a Verona ed è scomparso mercoledì 8 gennaio. (Corriere della Sera)

Ebbene, non c’è scribacchino che non sogni di essere identificato con il Campione che descrive. E nessuno ci riesce: non fu Gianni Brera a inventare Rivera, non è stato Adriano De Zan a idealizzare Pantani e Pietro Mennea sarebbe stato Pietro Mennea anche senza le urla concitate del maestro Paolo Rosi. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Addio al maestro dei 3 mondi col... personalissimo cartellino

Il giornalismo sportivo italiano perde un altro gigante. A distanza di undici giorni dalla morte di Gian Paolo Ormezzano se n’è andato Salvatore Tommasi, più noto come Rino, inconfondibile voce della boxe e del tennis dagli anni Ottanta fino al primo decennio degli anni Duemila. (Il Nord Est)

Il mancino di Manacor è tra i tanti campioni commentati da Tommasi - insieme all'amico Gianni Clerici - nella sua leggendaria carriera giornalistica. "Oggi il mio pensiero è con Rino e la sua famiglia". (Sky Sport)

Rino era il tennis ma non era solo quello. E di quelli che non hanno bisogno di nascondersi dietro l'ipocrisia, perché - come diceva lui - «è possibile essere obbiettivi, è impossibile essere neutrali». (il Giornale)