Napoli-New York, cosa ce ne facciamo di questo film nel 2024?
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New York è cinematografica, i valori produttivi ci sono (e come!), il look e l’impostazione tecnica sono quelli della grande epica. Insomma, quella che di solito si definisce con un termine ingrato «la confezione» è corretta, ma tutto questo non basta. Napoli - New York approccia la sua missione (il racconto di uno snodo cruciale per molti italiani e quindi di una certa maniera di intendere l’identità nazionale) appoggiandosi molto sull’idea che il cinema italiano e straniero ha dell’Italia. (WIRED Italia)
Se ne è parlato anche su altre testate
Un 'trattamento-sceneggiatura' di 80 pagine che il regista ha trasformato in un film sulla solidarietà. Gabriele Salvatores torna oggi al cinema con 'Napoli New York’. (ilmattino.it)
Siamo a Napoli, nel 1949 e Celestina (Dea Lanzaro) è una bambina povera. In programmazione arriva Napoli - New York. (il Resto del Carlino)
«Dico ai miei coetanei: una scarpa si può comprare, la vita no. Se Vittorio De Sica tra i padri del Neorealismo, avesse incontrato Antonio Guerra si sarebbe innamorato di lui, come il premio Oscar Ga… (La Repubblica)
Ospite di Due come noi, Pierfrancesco Favino ha presentato a Rosaria Renna il film di Gabriele Salvatores "Napoli - New York" di cui è protagonista. (Radio Monte Carlo)
Era forse scritto nelle stelle quindi che a distanza di tanti anni Gabriele Salvatores dovesse fare un film da un soggetto firmato dal genio de “La dolce vita”, “8 ½”, “Amarcord”, solo per citare alcuni dei suoi capolavori. (quotidianodipuglia.it)