La rivoluzione della “Gen Z” e l’esercito delle Swifties
Un po’di glitter, una miriade di braccialetti dell’amicizia e un esercito di “gattare senza figli” della Gen Z, nata tra il 1997 e il 2012: in Pennsylvania, Stato cruciale per le elezioni, le fan di Taylor Swift hanno dato vita al movimento “Swifties per Kamala”. Una vera macchina elettorale che con più di 250.000 lettere e gadget inviati casa per casa hanno incoraggiato a votare per la candidata democratica in corsa per la Casa Bianca (ilmessaggero.it)
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A cura di Cinzia Comandè e Giulio Ucciero SEGUI LA DIRETTA (la Repubblica)
Non precisamente una novità, lo stesso Federico Rampini (che ha votato Harris, senza successo), lo aveva messo in luce a suo tempo. Resta da chiedersi a chi davvero giova una simile, plateale esibizione di faziosità da parte dello show business: a chi la riceve o a chi la esprime? E per quali autentiche ragioni? Comunque non funziona o funziona alla rovescia e i motivi sembrano tutto sommato intuibili: la presunzione di questi privilegiati, anzitutto. (Nicola Porro)
"Se perdesse tutto il suo patrimonio oggi?". "Potrei candidarmi a presidente". È uno scambio di battute tra un giovane Donald Trump in ascesa e una giornalista in una sequenza di The Apprentice di Ali Abbasi. (Movieplayer)
amica-gallery id="1056752" title="Kamala Harris e Doug Emhoff: una storia d'amore" Sul palco con la candidata democratica per il gran finale tante star: il portoricano Ricky Martin , Lady Gaga che ha detto «voto per chi sarà la presidente di tutti gli americani». (AMICA - La rivista moda donna)
Pare che alcuni uomini preferiranno non votare piuttosto che votare per una donna alla Casa Bianca, specie i giovani uomini neri, dicono i sondaggi. In ogni caso, le sorti delle presidenziali USA sono ancora aperte e, mentre l'election day è finalmente arrivato si aspettano i primi risultati, continuano a risuonare gli ultimi discorsi, gli appelli delle celebrities, i video e gli spot elettorali. (Cosmopolitan)
Con endorsement da una parte e dall'altra, la partecipazione di chi fa sognare appassionati e non solo non è di certo mancata. In un post su Instagram, LeBron James ha condiviso una clip che mostrava diversi membri del partito di Trump usare una retorica offensiva e violenta. (Corriere della Sera)