Chiara Petrolini “aveva deciso che il bambino non sarebbe sopravvissuto”. La Procura: “Ragazza difficile da interpretare”

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il Resto del Carlino INTERNO

– Emergono sempre più dettagli sul caso dei neonati sepolti nella ‘villetta degli orrori’ di Traversetolo, e far luce questa volta è il procuratore di Parma Alfonso D’Avino. Nel corso della mattinata è emerso che nei confronti di Chiara Petrolini è stato emesso un decreto di custodia cautelare che si è tradotta in arresti domiciliari. Una prima richiesta al Gip – datata il 29 agosto – era stata negata. (il Resto del Carlino)

Su altri giornali

Lei è in silenzio. Traversetolo (Parma) — Chiara nasconde il viso dietro le pagine del mandato d’arresto, seduta dentro la macchina dei carabinieri. (la Repubblica)

Il bambino partorito il 7 agosto da Chiara Petrolini era nato vivo in quanto aveva respirato. La morte è stata dovuta a uno shock emorragico da recisione del cordone ombelicale «in assenza di una adeguata costrizione meccanica dei vasi ombelicali». (LaC news24)

Anche i genitori di Chiara Petrolini inizialmente vennero indagati, per poter fare gli avvisi per gli accertamenti medico legali, in relazione alla morte del neonato trovato il 9 agosto. Lo ha spiegato il procuratore dI Parma Alfonso D’Avino in conferenza stampa a Parma. (Gazzetta di Parma)

La ragazza si trova agli arresti domiciliari da ieri mattina per omicidio premeditato e soppressione di cadavere. (Fanpage.it)

L’ipotesi della Procura di Parma è che la giovane abbia comprato i medicinali on line, anche se gli investigatori non hanno ancora trovato un riscontro. Le ricerche ossessive online di Chiara Petrolini, 22 anni, su farmaci ed erbe che inducono il parto sono al centro delle indagini dei carabinieri. (ilmessaggero.it)

È stato fissato per giovedì prossimo l’interrogatorio di garanzia davanti al Gip del tribunale di Parma per Chiara Petrolini, la 21enne di Traversetolo agli arresti domiciliari da ieri mattina per omicidio premeditato e soppressione di cadavere, nell’ambito di un’indagine dei carabinieri. (Gazzetta di Parma)