Meloni e Calenda, il nemico è solo nel centrosinistra

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il manifesto INTERNO

Quando si prova a mettere a proprio agio qualcuno, può essere comodo trovare un nemico in comune di cui sparlare. Questo deve aver pensato Carlo Calenda quando ha ricevuto la conferma della partecipazione della premier Meloni al congresso del suo partito, Azione, a Roma. Ieri il tema è stato la chiamata alle armi (la scarna scenografia ha messo in risalto le bandiere di Ucraina, Georgia, Ue) e Calenda ha voluto offrire alla stampa la sua coalizione dei volenterosi: Pina Picierno, Mario Monti, Paolo Gentiloni, il ministro della Difesa Crosetto, il responsabile organizzazione di FdI Donzelli seduti in prima fila, accolti da Matteo Richetti (il manifesto)

Se ne è parlato anche su altri giornali

È specializzato nelle azioni che prevedono l’ingaggio di target a distanza ed è addestrato a combattere dietro le linee nemiche. Il generale Carmine Masiello, attuale Capo di Stato maggiore dell’Esercito, si è formato alla scuola del 185°, di cui è stato comandante dal 2008 al 2010. (L'Opinione)

Un weekend importante per Azione con lo svolgimento a Roma del secondo congresso nazionale che ha visto la conferma come segretario del partito di Carlo Calenda. Numerosi gli ospiti che si sono susseguiti dal palco, dall’attuale premier Giorgia Meloni agli ex premier Paolo Gentiloni e Mario Monti, alla vicepresidente del Parlamento Europeo Pina Picerno. (La Provincia di Cremona e Crema)

Aridaje Carlè. Ma nun è che niente niente, a forza de combatte co’ populisti e illiberali, me diventi pure tu populista e illiberale? Beh, provocazioni a parte, a giudicare dalle ultime “sparate calendiane” il rischio che il “democraticissimo” fondatore di Azione stia, un passo alla volta, imboccando la via dell’illiberalismo della peggio specie è serio e concreto. (Nicola Porro)

come giudica l'intervento di Giorgia Meloni al congresso di Azione? Avendo accettato l'invito di Carlo Calenda il presidente del Consiglio ha solo approfittato per trovare un'occasione per provocare e scatenare nuovamente l'isteria della sinistra antifascista dopo l'uscita su Ventotene? O è un modo per ricordare che il confronto pubblico tra avversari politici è dimostrazione di democrazia? Chiesto questo mi rimane l'impressione che la Meloni abbia fatto bene a ricordare anche il ruolo dell'Italia in favore dell'Occidente. (il Giornale)

Sorrisoni e tenerezze con Meloni, il congresso di Calenda è una vetrina tutta riarmo e critiche per la sinistra | In In Primo piano | Di Di Oreste Pivetta Condividi Facebook Twitter WhatsApp Email (Strisciarossa)

"Ho visto una disponibilità inedita della Meloni, ma il dialogo si fa in Parlamento dove troviamo di solito un muro, ho ascoltato dei toni un po’ sorprendenti da chi come Meloni parlava di burocrati, migranti e uscita dall’euro" così Riccardo Magi a margine del Congresso di Azione. (Il Sole 24 ORE)