Cresce la spesa farmaceutica in Friuli. Impennata nell’uso di antibiotici
In Fvg si registra un aumento nell’uso degli antibiotici. Nel 2023, la spesa farmaceutica in Friuli Venezia Giulia ha segnato un rilevante incremento: per quanto l’aumento sia generalizzato, la nostra regione registra la crescita più significativa a livello nazionale. Secondo il rapporto OsMed 2023 dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), la spesa totale per i farmaci acquistati dalle strutture sanitarie pubbliche in Friuli Venezia Giulia è cresciuta del 16,6% rispetto all’anno precedente arrivando a 372 milioni. (Friuli Oggi)
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Se non è l'Autonomia differenziata delle medicine, poco ci manca. E si nota dall'ultimo rapporto OsMed dell'Aifa, l'Agenzia Italiana del Farmaco. (quotidianodipuglia.it)
Pubblicità Il consumo di antibiotici in Italia è aumentato del 6,4% nel 2023, nonostante gli appelli a un uso responsabile per contrastare l’antibiotico-resistenza. (la VOCE del TRENTINO)
Il peggiore dei mali è comunque rappresentato dal consumo non prescritto di antibiotici, che possono generare la farmaco-resistenza, causa crescente di vittime in tutta Europa. Il muro dei 36 miliardi di euro, a volte acquistando medicine inutili o dannose. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Il consumo di antibiotici in Italia è un nodo cruciale per la salute pubblica, con implicazioni profonde sull'antibiotico-resistenza (AMR), considerata una "pandemia silente". Antibiotici (Farmacista33)
Quindi l'anno scorso nella nostra provincia sono state consumate in media, in regime di assistenza convenzionata, 1.075,8 dosi per mille abitanti ogni giorno (in crescita dell'1%). A livello pro capite stiamo parlando di poco meno di 330 euro a testa (326,2), con il 67,1% degli assistiti che ha ricevuto almeno una prescrizione. (l'Adige)
ROMA – La spesa totale per i farmaci cresce del 6%, e raggiunge quota 36,2 miliardi di cui il 68,7% rimborsato dal Servizio sanitario nazionale (Ssn). Nel 2023 in Italia ogni giorno sono state consumate complessivamente 1.899 dosi di medicinali ogni 1.000 abitanti, il 69,7% dei quali erogate a carico del Ssn e il restante 30,3% acquistate direttamente dal cittadino. (Quotidiano online)