La Borsa, gli indici dell’8 ottobre 2024

Il ko del petrolio -5% e la delusione per i nuovi piani di stimolo dell’economia cinese pesano sui listini azionari europei, che chiudono in territorio negativo una seduta, quella dell’8 ottobre, vissuta senza entusiasmi. A farne le spese sono i titoli del lusso e quelli legati alle materie prime, anche a causa dei dubbi sulla tenuta della domanda globale di energia. A Piazza Affari l’indice Ftse Mib cede così a fine giornata lo 0,24%, zavorrato in particolare da Saipem (-2,5%) ed Eni (-2,1%). (Il Sole 24 ORE)

Su altri giornali

Shanghai ha perso il 6,6%, Shenzhen addirittura l'8,6%. Già dimenticato lo sprazzo di euforia di martedì, quando invece i due listini erano cresciuti rispettivamente del 4,59% e dell'8,89%. (La Stampa)

L'indice Hang Seng è sceso di quasi il 9,5% oggi, il calo più forte dal 2008, dopo un annuncio delle autorità cinesi sulle aspettative per ulteriori misure di stimolo all'economia che hanno "deluso" le aspettative esorbitanti. (XTB)

Chiusura dell'8 ottobre Lo status di medio periodo ribadisce la fase positiva dell'indice della Borsa di Hong Kong. Tuttavia, se analizzato nel breve termine, evidenzia un andamento meno intenso della tendenza rialzista al test del top 22.406,8. (LA STAMPA Finanza)

Le Borse di oggi, 9 ottobre. Le Piazze cinesi crollano, ma Tokyo tiene. Avvio stabile per Milano

In particolare, fra gli addetti ai lavori è emersa delusione dopo l'annuncio in Cina di nuove misure di stimolo all'economia, senza però che fossero resi noti i dettagli. A New York, invece, gli indici viaggiavano sopra la parità, con il Dow Jones in rialzo dello 0,19% e il Nasdaq di oltre un punto percentuale. (Italia Oggi)

Le borse europee restano deboli, con Piazza Affari in flessione dello 0,28%, appesantita dal comparto del lusso che cede terreno sull'incertezza delle politiche cinesi. Servizi Italia balza del 13,94% grazie a un'Opa di delisting. (Milano Finanza)

ROMA – Borse di Asia e Pacifico con le Piazze cinesi che crollano. A pesare le incertezze legate all'economia, a dispetto delle rassicurazioni fornite dalle autorità di Pechino. Il timore è che l'ultima ondata di stimoli possa essere insufficiente per convincere gli investitori su una ripresa sostenibile. (la Repubblica)