Per Moorhouse, Ceo di Itia, non c’è stata anomalia nel comunicare dopo mesi la sospensione provvisoria. "Caso Sinner, nessuna violazione delle regole»

Per Moorhouse, Ceo di Itia, non c’è stata anomalia nel comunicare dopo mesi la sospensione provvisoria. Caso Sinner, nessuna violazione delle regole»

Il caso di doping di Jannik Sinner è chiuso, con il numero uno del mondo che ha patteggiato tre mesi di stop. Ma continua a fare discutere. Ad un anno dalla positività ad uno steroide anabolizzante della stella azzurra, Karen Moorhouse, Ceo dell’International Tennis Integrity Agency (Itia), assicura di sentirsi "assolutamente a proprio agio" con la gestione del caso. Nonostante le critiche nate, ad esempio, dal ritardo di diversi mesi tra i test positivi di Sinner e Iga Swiatek e la loro comunicazione da parte dell’Itia. (Quotidiano Sportivo)

La notizia riportata su altri media

L'ex nuotatore, bronzo nella 4x200 metri stile libero ad Atene 2004 e oro nei 100 metri stile libero ai Mondiali di Montreal 2005 e Melbourne 2007, ha sottolineato una diversità di trattamento rispetto al campione altoatesino, squalificato per tre mesi dopo aver trovato un accordo con la Wada. (Tuttosport)

Al giorno d’oggi, nel mondo dello sport, le performance atletiche non sono mai state così importanti. Gli atleti, siano essi dei professionisti o dei semplici appassionati che praticano uno sport amatoriale, sono costantemente alla ricerca di nuovi modi che gli consentano di migliorare le proprie prestazioni, spingendo il corpo oltre i propri limiti naturali. (Europa Calcio)

L’Itia torna a difendere Sinner: “Nessuna regola violata. Nemmeno dai membri del suo team”
L’Itia torna a difendere Sinner: “Nessuna regola violata. Nemmeno dai membri del suo team”

È stato un patteggiamento con cui il 23enne campione azzurro ha portato a casa non solo la certezza di evitare guai peggiori (leggasi uno stop più lungo), ma anche la dichiarazione esplicita dell'Agenzia mondiale antidoping che lui è pulitissimo e non ha mai pensato minimamente di assumere qualsivoglia sostanza per alterare le proprie prestazioni, venendo sanzionato solo per responsabilità oggettiva rispetto all'operato negligente del suo staff. (Fanpage.it)

Il numero 1 del mondo era stato assolto dal tribunale indipendente dell’ITIA, ma la WADA aveva presentato ricorso al TAS ritenendo che il tennista italiano fosse stato negligente in quella circostanza non accertandosi dell’operato dei propri collaboratori. (OA Sport)