26 dicembre 2024 – Notiziario Mondo

Siria: scontri tra gli islamisti al potere e i sostenitore di Assad. Hamas e Israele si biasimano a vicenda per il ritardo sul cessate il fuoco. 5 giornalisti uccisi a Gaza. Mozambico: maxi evasione dal carcere di Maputo. Khazakistan: precipita aereo, 38 morti. Japan Airlines colpita da un attacco informatico, voli in ritardo. Questo e molto altro nel notiziario di Radio Bullets a cura di Barbara Schiavulli in collegamento da Damasco Siria Scontri tra gli islamisti che hanno preso il potere in Siria e i sostenitori del governo del deposto presidente Bashar Assad hanno causato la morte di sei combattenti islamici e il ferimento di altri. (Radio Bullets)

Se ne è parlato anche su altri media

Queste manifestazioni sono le prime dal rovesciamento di Assad. (RSI Radiotelevisione svizzera)

L'Osservatorio siriano per i diritti umani (Osdu) ha riferito che 9 persone sono state uccise negli scontri scoppiati tra uomini armati e le forze di sicurezza che cercavano di arrestare un alto funzionario del governo deposto di Bashar Assad (Corriere del Ticino)

Diverse manifestazioni sono scoppiate in Siria dopo che sui social si è diffuso un video che mostrerebbe un attacco a un santuario della minoranza alawita ad Aleppo, anche se le autorità siriane negano che si tratti di immagini recenti. (Sky Tg24 )

Le immagini dell'attacco a un santuario fanno esplodere le proteste in Siria, ma il video è "vecchio"

PUBBLICITÀ Il gruppo Hayat Tahrir al-Sham, ora al potere a Damasco, ha imposto un coprifuoco notturno dopo che "14 membri del ministero degli Interni" sono stati uccisi in "imboscate da parte dei sostenitori del presidente deposto Bashar al-Assad" (Euronews Italiano)

"Sei membri dei servizi di sicurezza sono stati uccisi e tre uomini armati, dopo che le forze di sicurezza hanno tentato di arrestare un alto funzionario del potere dell’ex presidente al-Assad", ha detto l’Osdh. (Gazzetta del Sud)

Tre testimoni sentiti dall’AFP hanno riferito di manifestazioni nelle città costiere di Tartous, Jableh e Latakia, nella Siria occidentale, dove è molto radicata la comunità alawita da cui proviene il deposto presidente Bashar al-Assad. (Gazzetta del Sud)