Castellitto lascia il Centro sperimentale, il ministero di Giuli perde un altro pezzo

ROMA — «Dimissioni irrevocabili». Finisce così la breve era di Sergio Castellitto alla guida del Centro sperimentale di cinematografia. Dove il governo Meloni lo volle insediare, 13 mesi fa, cambiando nottetempo la legge che consentiva di far decadere d’emblée l’intero consiglio d’amministrazione nominato un paio d’anni prima dal ministro dem alla Cultura Dario Franceschini. Un colpo di mano per … (la Repubblica)

Su altre fonti

Sergio Castellitto cerca, anche per sé stesso, una spiegazione zen alle sue dimissioni da presidente del Centro sperimentale di cinematografia. Le polemiche dei mesi scorsi hanno avvelenato il clima, fino a convincerlo al … (la Repubblica)

Il regista e attore ha reso note le motivazioni della sua scelta tramite una lettera. (Fanpage.it)

La premessa sgombra il campo dalla prima, prevedibile, spiegazione: «Non sono gli attacchi ad avermi spinto a lasciare, mi hanno ferito, ma mai impaurito». Sem… (La Stampa)

Le dimissioni di Castellitto: "Torno al mio lavoro"

È una decisione che meditavo da tempo. Semplicemente voglio tornare a fare il mio vero mestiere, che ho trascurato per più di un anno». (il Giornale)

L’ennesima difficoltà del ministero della Cultura viene dalla lettera di dimissioni irrevocabili di Sergio Castellitto dalla presidenza del CSC. “Caro Centro Sperimentale di Cinematografia, cari tutti. (Sentieri Selvaggi)

Non sono gli attacchi ad avermi spinto a lasciare, mi hanno ferito ma mai impaurito. È durata meno di un anno la presidenza di Sergio Castellitto al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma. (QUOTIDIANO NAZIONALE)