Imprese, utili triplicati in 10 anni: le briciole ai lavoratori

REGGIO EMILIA – Nelle imprese metalmeccaniche reggiane è ormai un dato consolidato quello della diseguaglianza tra lavoro e impresa nella distribuzione della ricchezza prodotta. Lo certifica la nuova indagine della Fiom provinciale sui bilanci aziendali, presentata oggi. Il report – giunto alla sua sesta edizione, molto più poderosa e articolata delle precedenti – arriva mentre è in corso la trattativa per il rinnovo del contratto nazionale, nella cui piattaforma unitaria i sindacati hanno chiesto un aumento del salario medio degli operai di 280 euro lordi al mese per i prossimi tre anni (pari a più del doppio dell’inflazione, stimata in circa 125 euro). (ReggioSera.it)

Su altre testate

Tra frizioni e rotture, la trattativa sul rinnovo del contratto dei metalmeccanici tra Federmeccanica-Assistal e i sindacati di categoria Fiom, Fim e Uilm è ancora fermo al palo. Un "braccio di ferro" iniziato in primavera con la presentazione della piattaforma comune e andato avanti tra continue battute d'arresto: il prossimo appuntamento è previsto per giovedì 10 ottobre, ma l'aria è molto tesa. (Today.it)

Gli effetti e i risultati del modello già in essere, con adeguamenti retributivi dei minimi di garanzia pari a 310 euro riconosciuti nella vigenza del contratto (2021-2024), “non hanno precedenti ed eguali”. (Agenzia askanews)

Nessun aumento di stipendio per i lavoratori della meccanica. È così che Federmeccanica si presenta alla ripresa delle trattative con i sindacati per il rinnovo del contratto collettivo. (Il Fatto Quotidiano)

«Chiediamo 280 euro di aumento per ogni addetto della meccanica»

Sul tavolo inceppato della trattativa per il contratto di un milione e mezzo di tute blu arriva la controproposta di Federmeccanica che fa da contraltare alla piattaforma di Fim, Fiom e Uilm che chiede 280 euro in tre anni. (Corriere della Sera)

Un percorso in salita, iniziato in primavera con la presentazione della piattaforma comune e scandito da cinque incontri tra frizioni e battute d’arresto. (Adnkronos)

Mentre si verifica una compressione generale della domanda sia sul versante salariale sia sugli investimenti. Ancora, tra le aziende sindacalizzate e le altre c’è una differenza di salario del 18 per cento. (Gazzetta di Reggio)