Bce, quanti tagli nel 2025? Le previsioni del mercato

Dopo un ciclo di inasprimento durato poco più di un anno, seguito da nove mesi di stabilità, nel 2024 la Bce ha iniziato a tagliare i tassi di interesse. Tra luglio 2022 e settembre 2023 il costo del denaro è aumentato di 450 punti base; quest’anno, invece, sono state effettuate quattro riduzioni da 25 punti base nelle riunioni di giugno, settembre, ottobre e dicembre, per un allentamento complessivo di 100 bp. (Finanzaonline)

Se ne è parlato anche su altre testate

La Fed in una direzione, la Bce nell’altra. Il 2025 potrebbe essere l’anno in cui la politica monetaria di Usa ed Eurozona prenderanno strade se non opposte quantomeno differenti. Un assaggio, d’altronde, l’abbiamo già avuto nel 2024, anno in cui la Banca Centrale Europea si è smarcata dalla Federal Reserve facendo da apripista all’allentamento monetario. (FIRSTonline)

Per la Banca centrale europea e la sua presidente, Christine Lagarde, quello che si apre deve essere il momento del ritorno alla normalità. Nel messaggio di auguri per il nuovo anno la numero uno dell’Eurotower traccia il bilancio di quanto avvenuto nel 2024, e anticipa le aspettative per i prossimi 12 mesi. (EuNews)

“Ovviamente, proseguiremo i nostri sforzi per assicurare che l’inflazione si stabilizzi in modo sostenibile su quel target a medio termine del 2%. Secondo Christine Lagarde, Presidente della Bce, l’obiettivo di inflazione del 2% è ormai vicino. (Borse.it)

Bce e Fed, ecco fino a dove scenderanno i tassi nel 2025

E il divario con gli Usa si allargherà Nel 2024 la Bce e la Fed hanno iniziato la riduzione della stretta monetaria. (Milano Finanza)

Anno nuovo, ed ecco il calendario delle nuove riunioni della Banca centrale europea. Si tratta di meeting molto importanti visto che decideranno la direzione della politica monetaria della zona euro nei prossimi mesi, dopo il taglio dei tassi di interesse deciso nelle scorse settimane. (Wall Street Italia)

Da una parte, la Federal Reserve che procederà a tagliare il costo del denaro a un passo più cauto di quel che ci si aspettava qualche settimana fa. E con l’incognita delle politiche di Trump che potrebbero sparigliare le carte. (la Repubblica)