Caso Pelicot, perché le condanne sono state alleggerite: per il giudice erano “minacce” e “tentati stupri”

Caso Pelicot, perché le condanne sono state alleggerite: per il giudice erano “minacce” e “tentati stupri”
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Tutti colpevoli gli imputati del processo per gli stupri a Gisèle Pelicot, la donna che per una decina di anni è stata fatta violentare dall’ormai ex marito dopo essere stata drogata a sua insaputa con psicofarmaci. Ma la maggior parte delle pene decise per i 51 uomini alla sbarra, tutti condannati per aver preso parte alle violenze, sono inferiori a quelle richieste dall’accusa, Per Dominique Pe… (La Stampa)

Ne parlano anche altri giornali

“Voglio che sappiate che amo la stessa lotta”: così Gisèle Pelicot dopo la sentenza che ha condannato l’ex marito – per lui 20 anni di carcere – e altri 50 uomini per gli stupri e le violenze inflitte alla donna negli anni. (Il Fatto Quotidiano)

L'arrivo di Gisèle Pelicot e dei figli presso il tribunale di Avignone per la sentenza che ha condannato alla pena massima di vent'anni l'ex marito Domique Pelicot. L'uomo è stato giudicato colpevole di stupri aggravati e il verdetto è stato letto dal giudice capo del tribunale Roger Arata. (Il Sole 24 ORE)

La sentenza è stata pronunciata in sua presenza, davanti alla moglie e ai loro tre figli. (Virgilio Notizie)

Gisele Pelicot, attesa per la sentenza. Decine di persone fuori dal tribuanle

Il tribunale di Avignone ha emesso oggi le sentenze nel processo riguardante gli stupri subiti da Gisèle Pelicot tra il 2011 e il 2020. Il principale imputato, l'ex marito Dominique Pelicot, è stato condannato a 20 anni di carcere per violenza sessuale aggravata. (Il Giornale d'Italia)

Giséle Pelicot: processo dura prova, penso a vittime non riconosciute 19 dicembre 2024 (Il Sole 24 ORE)

Oggi Giovedì è il giorno di attesa della pronuncia della sentenza per “gli stupri di Mazan” - dal nome del paese in cui Gisèle Pelicot abitava con l'ex marito che per 10 anni l'ha drogata e stordita per farla stuprare da decine di uomini che convocava attraverso Internet. (la Repubblica)