Elezioni in Romania, in testa il candidato di estrema destra. Ma sarà ballottaggio
Dopo lo spoglio di oltre il 90% delle schede votate per le elezioni presidenziali, il candidato di estrema destra e filorusso, Calin Georgescu, è avanti di un paio di punti rispetto al premier socialdemocratico e filoeuropeista Marcel Ciolacu. Se i dati finali vengono confermati, i due si sfideranno nel ballottaggio dell'8 dicembre In Romania, dopo lo spoglio di oltre il 90% delle schede votate per le elezioni presidenziali, risulta in testa il candidato di estrema destra e filorusso, Calin Georgescu, al momento avanti di un paio di punti rispetto al premier socialdemocratico e filoeuropeista Marcel Ciolacu. (Sky Tg24 )
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Il primo turno ha visto il trionfo del candidato nazionalista e filorusso Calin Georgescu, che si contenderà la presidenza con Elena Lasconi, rappresentante del centrodestra moderato. (Ultima Voce)
I cittadini sono stati chiamati alle urne per il primo turno delle elezioni presidenziali. Il premier romeno Marcel Ciolacu è avanti ma tallonato da Calin Georgescu, un candidato indipendente ma su posizioni di estrema destra (Sky Tg24 )
Il candidato indipendente di estrema destra Calin Georgescu sta guidando con quasi il 23% dei voti le elezioni presidenziali in Romania. Al secondo posto si attesta Elena Lasconi del partito Salviamo l’Unione della Romania, o USR, che ha sorpassato all’ultimo il primo ministro Marcel Ciolacu del Partito Socialdemocratico, o PSD. (LAPRESSE)
Risultato a sorpresa alle presidenziali di domenica in Romania. A vincere il primo turno, smentendo tutti i sondaggi, è stato Călin Georgescu, candidato filorusso e di estrema destra. (Corriere della Sera)
Urne aperte in Romania per il primo turno delle elezioni presidenziali. I due principali sfidanti sembrano essere George Simion, leader dell’Alleanza per l’Unità dei Romeni (AUR), partito di estrema destra e il primo ministro uscente Marcel Ciolacu, sostenuto dal principale partito del paese, il Partito Social Democratico (PSD). (LAPRESSE)
I sondaggi concordano nel ritenere che difficilmente uno dei 14 candidati si affermerà già in questo primo turno superando il 50% più uno delle preferenze, e che pertanto sarà con ogni probabilità necessario attendere il turno di ballottaggio fra i due più votati, già in programma per l'8 dicembre, per sapere chi sarà il nuovo capo dello Stato. (Il Messaggero Veneto)