Che cosa cambia per l’Occidente con la nuova dottrina sull’arma atomica della Russia

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Inside Over ESTERI

Il primo settembre, il viceministro degli Esteri della Federazione russa, Sergei Ryabkov, aveva reso noto che Mosca aveva intenzione di cambiare la propria dottrina nucleare sulla base dell'analisi dei recenti conflitti e delle azioni occidentali in connessione con “l'operazione militare speciale”. In particolare, come affermato il giorno successivo, la Russia voleva adeguare i fondamenti della politica statale nel campo della (Inside Over)

Se ne è parlato anche su altri giornali

“Le modifiche annunciate della dottrina nucleare russa sono un segnale chiaro inviato ai paesi ostili”, ha detto Peskov precisando che “questo è un segnale che avverte questi Paesi delle conseguenze se partecipano ad un attacco al nostro Paese con vari mezzi, e non necessariamente nucleari”. (Secolo d'Italia)

RUSSIA NUCLEARE (Limes)

Vladimir Putin ha annunciato una modifica della dottrina nucleare russa. “Nella versione aggiornata del documento – ha detto il capo della Federazione russa – si propone di considerare un’aggressione contro la Russia da parte di uno Stato non nucleare, ma con la partecipazione o il sostegno di uno Stato nucleare, come un attacco congiunto”. (Il Fatto Quotidiano)

Se Putin cambia la dottrina nucleare

Nuovo massiccio attacco russo sull’Ucraina: le forze di Mosca hanno lanciato la notte scorsa un totale di sei missili e 78 droni kamikaze su Kiev: lo ha reso noto su Telegram l'Aeronautica militare di Kiev aggiungendo che le difese aeree del Paese hanno abbattuto quattro missili e 66 velivoli senza pilota. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Adottando, però, una strategia che sembra richiamare lo stile del “bastone e della carota”. Poi la rassicurazione dal Cremlino: non ci sarebbe in programma un aumento dell’arsenale. (Open)

E il leader del Cremlino ha lanciato un messaggio forte e chiaro all’Occidente: “La Russia si riserva il diritto di impiegare armi nucleari non solo per rispondere ad una aggressione contro se stessa, ma anche contro l’alleata Bielorussia”. (Nicola Porro)