Che cosa cambia per l’Occidente con la nuova dottrina sull’arma atomica della Russia

Il primo settembre, il viceministro degli Esteri della Federazione russa, Sergei Ryabkov, aveva reso noto che Mosca aveva intenzione di cambiare la propria dottrina nucleare sulla base dell'analisi dei recenti conflitti e delle azioni occidentali in connessione con “l'operazione militare speciale”. In particolare, come affermato il giorno successivo, la Russia voleva adeguare i fondamenti della politica statale nel campo della (Inside Over)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Stabilisce quindi che «l’aggressione contro la Russia da parte di qualsiasi stato non nucleare, ma con la partecipazione o il supporto di uno stato nucleare sarà affrontato come un attacco congiunto alla Federazione Russa». (Gazzetta di Parma)

Il Cremlino se ne servirà solo per ampliare il raggio e l’intensità delle minacce. L’intervista di Fanpage.it a William Alberque, a lungo capo del centro Nato per il disarmo: “Le regole di ingaggio proclamate da Putin non sono nuove, di fatto. (Fanpage.it)

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Poco prima che Volodymyr Zelensky presentasse a Washington il cosiddetto piano della vittoria a Joe Biden, da Mosca Vladimir Putin ha annunciato le modifiche alla dottrina militare russa in relazione all’utilizzo di armi atomiche: secondo la nuova versione esse potranno essere utilizzate anche in reazione a un attacco alla Russia con armi convenzionali da parte di uno stato sostenuto da una potenza nucleare. (RSI.ch Informazione)

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Va presa sul serio la «nuova dottrina nucleare» annunciata da Vladimir Putin? In caso affermativo, quali conseguenze dovrebbero trarne gli europei, alle prese (forse) con la costruzione di una difesa comune? Anticipo una conclusione: per essere credibile, la difesa europea deve affrontare anche la questione nucleare, finora largamente ignorata perché «delegata» agli americani (come tante altre cose). (Corriere della Sera)