Strage Bologna, La Russa: “Vile attentato da sentenze attribuito a matrice neofascista”

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TuttOggi INTERNO

"La strage di Bologna del 2 agosto 1980 - con le sue immagini drammatiche di devastazione e disperazione - è e rimarrà per sempre una data impressa nella nostra mente. Alle ore 10.25 di quel maledetto giorno, un ordigno ad altissimo potenziale esplose nella sala d'attesa della stazione centrale togliendo la vita a 85 persone e causando oltre 200 feriti. Un vile attentato che le sentenze hanno attribuito a una matrice neofascista (TuttOggi)

La notizia riportata su altri giornali

Le sentenze sulla strage e la sua matrice neofascista ed eversiva accertano i fatti accaduti, altro che “attribuiscono”, come si legge nella nota di Palazzo Chigi”. (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)

"Quell'atto barbarico e vile non solo ha tolto la vita a tanti nostri concittadini, ma ha cercato di seminare il terrore e la disperazione in tutto il Paese. I morti e i feriti del 2 agosto sono vittime di una guerra alla nostra democrazia, in cui siamo tutti dalla stessa parte". (La Stampa)

Nel cortile del Palazzo d'Accursio a Bologna si sono aperte le celebrazioni per ricordare le 85 vittime dell'attentato che il 2 agosto 1980 colpì la stazione e causò anche oltre 200 feriti. "Viviamo in un momento in cui nel mondo sembra delinearsi una minaccia ai valori di libertà e democrazia che sono alla base di pace e convivenza civile, scolpiti nella nostra carta costituzionale. (Corriere TV)

UNA COSTANTE – Henrikh Mkhitaryan è l’uomo in più dell’Inter di Simone Inzaghi. Corsa, intelligenza tattica, inserimenti offensivi, abilità nell’ultimo passaggio, mentalità vincente, sono questi alcuni dei fattori che incidono in maniera significativa sulle scelte del tecnico piacentino in merito al minutaggio dell’armeno nello scacchiere tattico nerazzurro. (Inter-News)

Strage Bologna, il minuto di silenzio davanti alla stazione 02 agosto 2024 (Il Sole 24 ORE)

Bologna e non solo, perché persone sono arrivate, come ogni anno, da molte parti d'Italia. Ma anche tanti cittadini di ogni età, fra loro anche Patrick Zaki, per dimostrare che Bologna non dimentica, come recita il grande striscione. (Corriere del Ticino)