Fedrigoni chiude Giano, ma i ricavi crescono

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Il gruppo cartario veronese Fedrigoni, noto per la produzione di carte speciali per packaging di lusso e altre applicazioni creative, ha recentemente annunciato la chiusura dello stabilimento Giano di Fabriano, segnando la fine di un'era per la storica città della carta. La decisione, che ha portato alla fermata definitiva della macchina F3, simbolo della produzione di carta da ufficio Fabriano Copy 2, ha suscitato emozioni contrastanti tra gli operai, molti dei quali saranno in cassa integrazione per un anno a partire dal 1° gennaio 2025.

Nonostante questa chiusura, Fedrigoni ha registrato una crescita significativa nei primi nove mesi del 2024, con ricavi che hanno raggiunto 1,43 miliardi di euro, segnando un incremento dell'8,7% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. L'Ebitda, pari a 221,7 milioni di euro, è aumentato dell'8,2%, confermando il trend positivo dell'azienda. Le stime per la fine dell'anno sono altrettanto promettenti, con previsioni di ricavi che dovrebbero superare i 2 miliardi di euro e un Ebitda di 370 milioni di euro.

Nel terzo trimestre del 2024, Fedrigoni ha riportato ricavi per 468,3 milioni di euro, un aumento del 13,7% rispetto ai 412 milioni dello stesso periodo del 2023. L'adjusted Ebitda ha raggiunto 61,7 milioni di euro, superiore dell'8,2% rispetto ai 57 milioni del terzo trimestre del 2023. Questi risultati positivi sono stati ottenuti nonostante la chiusura dello stabilimento Giano, dimostrando la capacità del gruppo di adattarsi e crescere anche in un contesto di cambiamenti significativi.

Il CEO Marco Nespolo ha annunciato un ambizioso piano di investimenti da 300 milioni di euro per il periodo 2025-2028, volto a rafforzare ulteriormente la posizione di Fedrigoni nel mercato globale delle carte speciali e delle soluzioni RFID