Trump, tutti gli uomini (e le donne) nella squadra del presidente

WEST PALM BEACH. La confidenza arriva da un ex diplomatico che con Mike Pompeo ha lavorato a lungo: «Si è tenuto fuori dai radar, ma il posto di segretario di Stato è prenotato per lui». Sarebbe un ritorno a Foggy Bottom per il 61enne italo-americano che con Trump era stato anche capo della Cia. Attualmente è chair del China Center dell’Hudson Institute, parcheggio di lusso per funzionari in atte… (La Stampa)

Ne parlano anche altre fonti

Terme di Saturnia entra come azionista di minoranza nella startup milanese Take Mi Home e investe mezzo milione La startup fondata da tre giovani imprenditrici opera già a Milano e Ibiza. Espanderà i propri... (Milano Finanza)

Nel primo mandato, l’ex presidente si circondò di ex ceo di Wall Street e di ex generali ma molti rapporti finirono male (alcuni si sono schierati con Kamala Harris). Anche adesso l’attesa è che faccia scelte non convenzionali (fuori dal tipico mondo di Washington) che premino ancora di più la fedeltà. (Corriere della Sera)

Senza dimenticare il 40enne senatore JD Vance, un tempo suo feroce critico ma ora il terzo più giovane vicepresidente della storia americana e tra i politici meno esperti e più divisivi ad aver mai ricoperto tale carica ma già indicato come possibile erede del tycoon: il suo portafoglio è tutto da definire e potrebbe spaziare dall’immigrazione alla finanza, da cui proviene. (Giornale di Sicilia)

Mentre la cerimonia di inaugurazione segnerà l’inizio del secondo mandato del 45° presidente degli Stati Uniti, già si delineano alcune figure chiave che potrebbero entrare a far parte del suo “cabinet” per rilanciare l’agenda economica e politica del paese. (Economy Magazine)

La McMahon contribuirà all’identificazione e al vaglio di potenziali incaricati politici, alla stesura di ordini esecutivi, alla formulazione di strategie per l’attuazione delle iniziative politiche e alla supervisione dell’aspetto politico della transizione. (Zona Wrestling)

Ad urne elettorali appena chiuse in tutti gli Stati Usa, il team della campagna elettorale di Donald Trump è entrato in modalità “transizione”, con una inattesa accelerazione che ha sorpreso sia i collaboratori del presidente eletto, esausti per la lunga maratona elettorale, sia i media. (Il Sole 24 ORE)