Pensioni, allarme Inps: a rischio l’equilibrio dei conti con età media a 64,2 anni. In calo il potere d’acquisto

I contenuti della Relazione annuale dell’Inps: l’allarme sul sistema a rischio squilibrio, il focus sugli under 30 che lavorano e guadagnano meno. Nel complesso la spesa resta elevata per troppe uscite anticipate e anche per la generosità degli assegni. Fari puntati sul Reddito di cittadinanza La spesa per le pensioni in Italia resta elevata, con rischi per la sostenibilità dei conti a lungo termine. (FIRSTonline)

Ne parlano anche altre fonti

– Le donne restano penalizzate nelle pensioni e nel lavoro. È questa la sintesi di quello che emerge anche quest’anno dal tradizionale Rapporto Inps presentato oggi nelle sede dell’Eur alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

A livello di reddito pensionistico medio mensile, gli uomini percepivano circa il 35% in più rispetto alle donne, con un importo di 2.056,91 euro contro i 1.524,35 euro delle donne. Sono alcuni contenuti nel “XXIII Rapporto annuale sulle pensioni” firmato dall’Inps. (Finanza.com)

«Nonostante l’età per l’accesso alla pensione di vecchiaia sia a 67 anni, il livello più alto nell’Unione europea, l’età effettiva di pensionamento è ancora relativamente bassa (64,2), a causa dell’esistenza di numerosi canali di uscita anticipata dal mercato del lavoro». (Gazzetta del Sud - Edizione Calabria)

Lo scorso rapporto dell’Inps ha lanciato l’allarme: il calo della natalità e l’invecchiamento della popolazione, non compensati dall’immigrazione, stanno generando uno squilibrio tra contribuenti e pensionati. (Informazione Scuola)

L'espressione "exhaustion gap" trae origine dall'analisi tecnica dei mercati finanziari e delinea, come si evince dalla sua traduzione, una "discrepanza di stanchezza" che interessa le donne e gli uomini, colpendo maggiormente le prime. (Roba da Donne)

Dal XXIII rapporto annuale presentato ieri dall’Inps emerge con chiarezza, infatti, come anche nell’assistenza previdenziale l’Italia registra un divario territoriale profondo, con un Nord dove le pensioni sono più cospicue e un Sud dove la maggior parte della spesa dell’Istituto nazionale della previdenza sociale è concentrata in servizi assistenziali o di sostegno al reddito. (Corriere della Sera)