Nozze combinate, padre condannato: figlia costretta a sposare un cugino in Pakistan

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l'Adige INTERNO

TRENTO. Non aveva neppure 20 anni quando il padre l'ha obbligata a sposare un cugino. Un matrimonio organizzato via telefono dall'Italia, all'insaputa della ragazza, e celebrato nel febbraio del 2022 in Pakistan, Paese d'origine della famiglia. La giovane, costretta a dire sì sotto minaccia, è nata in Pakistan ed è cresciuta in Trentino. Lo stesso genitore, finito a processo per maltrattamenti in famiglia e induzione coatta al matrimonio, vive in Italia da quasi due decenni, ma evidentemente non si è mai integrato, non ha voluto aprirsi ad una cultura differente da quella d'origine. (l'Adige)

Se ne è parlato anche su altre testate

Leggi tutta la notizia Nuovo caso di latitanza a Brescia, dove sarebbero irreperibili padre, madre e fratello di quattro ragazze che venivano picchiate perché non si comportavano come "brave musulmane" . (Virgilio)

Non andrà in carcere e forse non è quello che avrebbe voluto, nonostante tutta la sofferenza, neppure la figlia. Lei oggi è finalmente libera. (Corriere del Trentino)

Sapevano dell'ultimo passaggio in cassazione, il 28 giugno, per la loro vicenda giudiziaria. Il difensore li ha sentiti fino a pochi giorni prima. Poi sono scomparsi. Un'altra latitanza a Brescia, dopo quella di Giacomo Bozzoli. (TGR Lombardia)

Nozze combinate e maltrattamenti in famiglia: 49 enne pakistano condannato a 4 anni

Lo riporta oggi il Giornale di Brescia. I tre, di origini pakistane ma cittadini italiani, sono stati condannati in via definitiva dalla Cassazione a cinque anni ad inizio luglio, ma secondo quanto scritto dal quotidiano, sarebbero spariti, e sarebbe già anche firmato il decreto di latitanza da parte del primo giudice che li ha condannati. (Il Messaggero Veneto)

A risultare irreperibili la madre, il padre e il fratello di quattro ragazze picchiate perché ritenute "non brave musulmane" dalla famiglia. I genitori erano stati condannati a inizio luglio in via definitiva a 5 anni ma, come nel caso Bozzoli, quando gli agenti si sono presentati alla porta di Sarwar Mohammad, 67 anni, della moglie Shamshad Bashir, 48 anni, e del figlio Amanat Ali, 29, questi sono risultati irreperibili. (Today.it)

Condividi questo articolo Nonostante siamo nel 2024, molti sono ancora i casi di violenza nei confronti delle donne e non si parla solo di violenza fisica ma anche di violenza psicologica. (la VOCE del TRENTINO)