Allarme peste suina, Coldiretti e Filiera Italia scrivono a Draghi

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TuttOggi INTERNO

I timori in Umbria. Anche a seguito dell’arrivo dell’emergenza nel vicino Lazio, Coldiretti Umbria ha predisposto nei giorni scorsi un Documento per la Regione, proprio a salvaguardia del comparto suinicolo locale, già alle prese con una congiuntura caratterizzata da bassi margini per gli allevatori e alti costi di produzione.

Per questo – conclude Coldiretti Umbria – è venuto il momento della responsabilità e della presa di coscienza che bisogna mettere in campo tutte le misure necessarie a prevenire quello da noi definito come un possibile tsunami economico e sociale, da cui sarebbe difficile rialzarsi”

Limitare la presenza dei cinghiali (TuttOggi)

La notizia riportata su altri media

Riguarda la cosiddetta “zona infetta” che, rispetto al dispositivo emanato dal governatore Zingaretti, si allarga a Nord, raggiungendo il territorio de La Storta. Vale a dire per “il controllo della zona infetta” e per quella “confinante”. (RomaToday)

“Queste sono le nostre priorità – ha evidenziato il nuovo presidente di Cia – insieme al rilancio delle aree interne Ma soprattutto – ha continuato il presidente di Cia – c’è bisogno finalmente di una redistribuzione del valore lungo la filiera. (Sardegna Reporter)

Servono ora interventi immeditati per fermare il proliferare dei cinghiali e garantire la sicurezza degli allevamenti ma occorre anche monitorare attentamente la situazione per evitare strumentalizzazioni e speculazioni a danno del settore. (ForlìToday)

Il punto aggiornato sulla peste suina. I rischi di incorrere in nuovi virus che potrebbero infettarci “sono proporzionali agli squilibri che creiamo negli ecosistemi”, avvertiva qualche tempo fa Isabella Pratesi, responsabile del settore conservazione del Wwf. (Start Magazine)

In caso contrario il rischio di peste suina si fa sempre più forte. L’importante, però, è ridurre i rischi che si sviluppino contagi da peste suina" (METEO.IT)

Piera Rosati, presidente di Lndc ‘Animal Protection’, si schiera contro la proposta di abbattere i cinghiali, specie presente in Puglia - secondo Coldiretti - con 250mila esemplari. (FoggiaToday)