Troppo caldo per essere autunno: crolla il prezzo del gas. La tensione in Medio Oriente spinge il petrolio
Fa troppo caldo per essere autunno. E la previsione che il clima mite e secco sia destinato a durare ancora per settimane settimane, unite all'ottimismo sui flussi di transito, spingono verso il basso in Europa le quotazioni del gas, scivolato fino a 38,3 euro al megawattora, ai minimi da un mese. Diverso l'andamento del prezzo del petrolio che ha fatto registrare una vera e propria impennata nelle ultime ore, con il brent che ha puntato i 75 dollari e il wti che a New York ha superato i 70 dollari. (la Repubblica)
Se ne è parlato anche su altri giornali
Il valore dell'indice IGI (Italian Gas Index) per il 31 ottobre è pari a 41,96 €/MWh, in ribasso rispetto al 30 ottobre attestatosi a 42,81 €/MWh.L'indice, calcolato giornalmente dal Gestore dei Mercati Energetici - GME, fornisce uno strumento di interpretazione e valutazione delle dinamiche osservate sui mercati del gas in Italia e si propone come un riferimento trasparente e replicabile dagli operatori, per operazioni di hedging e/o per contratti di fornitura. (LA STAMPA Finanza)
Aggiornamento ore 15:50 Le indicazioni non costituiscono invito al trading.(A cura dell'Ufficio Studi Teleborsa) (LA STAMPA Finanza)
Allunga il passo rispetto alla seduta precedente il Future sul Natural Gas TTF, portandosi a 38,911 euro per Megawatt-Ora. Operativamente le attese sono per un proseguimento della giornata in senso positivo con resistenza vista a quota 40,029 e successiva a 41,959. (LA STAMPA Finanza)
Temperature più da tarda estate che da novembre. E con le previsioni che prospettano ancora settimane di sole e caldo fuori stagione, la domanda di riscaldamento resta al palo, smorzando ulteriormente le quotazioni. (QuiFinanza)
I future Ttf, principale benchmark del metano nel Vecchio Continente, hanno terminato le contrattazioni in calo del 3,48% a 39,18 euro al megawattora. A pesare sulle quotazioni sono state, da un lato, le indiscrezioni sull'avvicinarsi di un accordo tra le compagnie di Ungheria e Slovacchia e l'Azerbaijan per sostituire le forniture russe che ancora transitano dall'Ucraina. (Tuttosport)
Da una parte le aspettative che l’Opec+ possa ritardare l’aumento della produzione pianificato di dicembre di un mese o più. Al contrario, invece, per le quotazioni del petrolio che nelle ultime ore hanno avuto un picco: il Brent ha puntato i 75 dollari, mentre il Wti ha superato i 70. (Corriere della Sera)