Festival del cinema di Venezia day 7, Loewe conquista il Lido con il film di Luca Guadagnino. E arriva Daniel Craig
Jonathan Anderson firma i costumi di Queer, l’ultimo lavoro cinematografico del regista italiano in corsa per il Leone d’oro. Sul red carpet l’intero cast sfila con abiti custom made del marchio nell’orbita di Lvmh. A stupire anche Rachel Weisz in Atelier Versace e Sveva Alviti in Gucci by Sabato De Sarno. Cresce l’attesa per l’arrivo di Lady Gaga sul tappeto rosso di stasera (Milano Finanza)
Su altri giornali
A partire da “Queer” di Luca Guadagnino, tratto dall’omonimo romanzo di William Burroughs. Protagonista un Daniel Craig inedito, tossicodipendente, ubriaco, sudicio, che perde la testa per un uomo più giovane: «Ho detto subito sì, perché lavorare con Guadagnino era un mio desiderio da tempo». (La Stampa)
Ad attirare sguardi ed attenzioni è stata Sukhitashvili, che nella pellicola interpreta Nina, ginecologa finita sotto inchiesta dopo la morte di un neonato durante il parto. A completare il look due guanti lunghi sulle braccia. (DiLei)
Lady Gaga arriva a Venezia con il fidanzato Michael Polansky: baci davanti ai fotografi e look retrò Ma anche di Isabelle Huppert, mentre torna Patty Pravo e il colore brat, stavolta indossato dalla madrina Sveva Alviti (ilgazzettino.it)
Brad Pitt e George Clooney sono le star più ammirate di questa quinta giornata del Festival: ma il merito non va ai loro outfit. Meglio di loro hanno saputo fare, sul tappeto rosso, le tante presenze femminili italiane e internazionali (Vanity Fair Italia)
Sempre un alieno di classe Tilda Swinton, una delle poche che fino ad oggi ha calcato il red carpet con i pantaloni. Bellissimo e difficilissimo questo look di Kasia Smutniak che comunque vince la scommessa di un paio di bretelle impossibili e di una cuffia di perline che ricorda gli anni Venti. (Corriere della Sera)
Il settimo red carpet della Mostra del cinema di Venezia 2024 è dominato dalle creazioni griffate Loewe, uno dei brand più amati e apprezzati degli ultimi anni, grazie al clamoroso revamp conferitogli dal genio del direttore creativo Jonathan Anderson. (Vanity Fair Italia)