Palermo, riparte il mercato immobiliare
È giunto all’apice il mercato immobiliare della città, spinto da un buon secondo semestre di quest’anno ma con previsioni statiche per il prossimo. Secondo i dati del terzo rapporto di Nomisma nel semestre in corso il mercato del capoluogo siciliano ha accelerato le sue performance, sostenuto dal ritmo delle compravendite e da una maggiore convergenza tra prezzo offerto e richiesto. Ma per il primo semestre del 2025 gli operatori si attendono un andamento di mercato statico, poiché il percorso di riduzione dei tassi di interesse appare troppo lento per generare una ripresa significativa della domanda residenziale. (Giornale di Sicilia)
Se ne è parlato anche su altre testate
Il dossier evidenzia anche, per quanto riguarda invece la compravendita, che dopo un primo semestre in calo (del 2,2% sul 2023) poi dalla seconda parte dell’anno l’indice di performance residenziale torna a crescere. (Il NordEst Quotidiano)
La sintesi che proponiamo deriva dalla lettura di due analisi arrivate pressoché in contemporanea la mattina del 5 dicembre. La discesa del costo dei mutui sta portando a vendere più case. (Corriere della Sera)
E’ quanto afferma i 3/o Osservatorio sul Mercato Immobiliare 2024 di Nomisma. I prezzi delle case nuove sono saliti dell’1.8%, quelli delle case ‘usate’ dello 0.8% Nel secondo semestre 2024 i prezzi medi delle case a Firenze, sia nuove sia usate, hanno registrato un incremento più marcato rispetto al semestre precedente, pari rispettivamente all’1,8% e allo 0,8% su base semestrale. (Controradio)
Il settore immobiliare sembra aver superato la fase più critica, avviandosi verso un periodo di maggiore dinamismo, caratterizzato da un incremento delle compravendite. (Finanza.com)
Lieve calo nelle compravendite di case a Bari e ancora nessuna inversione di tendenza. Diretta conseguenza dell’incertezza economica, talvolta stagnante, vissuta dalle famiglie. Cui si aggiungono le difficoltà di accesso al credito. (La Repubblica)
Prendere in affitto una casa a Bologna è sempre più costoso. Non è un’impressione, ci sono i numeri a certificarlo. (Corriere della Sera)