Il crocifisso non genera discriminazione

In sostanza, ogni persona ha diritto alla libertà di religione e, al contempo, alla libertà dalla religione.

965/1924 prevedeva la presenza del crocifisso solo «per le scuole medie inferiori»

Come ha scritto Natalia Ginzburg,[17] «il crocifisso non genera alcuna discriminazione.

Diritto e prassi in materia di esposizione del crocifisso. L’esposizione del crocifisso nelle aule scolastiche non è stabilita dalla legge, ma solo, in modo indiretto, da norme regolamentari. (SettimanaNews)

Se ne è parlato anche su altre testate

«Vogliamo mettere accanto al crocifisso i simboli delle altre religioni? «Spiace che il crocifisso, nonostante il nobile significato cui rimanda, sia, di tanto in tanto, fatto oggetto di sterili polemiche e inutili contese - dichiara Suor Monia -. (leggo.it)

Il rammarico per il professor Metastasio è che “questa sentenza arrivi ben 13 anni dopo i fatti” “Peccato che i giudici non abbiano ancora mostrato coraggio sotto il profilo della questione discriminatoria verso le altre religioni”, ha sottolineato. (Tecnica della Scuola)

E’ il commento di mons. Stefano Russo, segretario generale della Cei, alla sentenza della Cassazione, pur riservandosi di leggerla nella sua integralità. Cassazione, in caso di richiesta anche simboli di altre religioni. (MilanoPost)

Le Sezioni Unite della Corte di Cassazione hanno affermato che la disposizione del regolamento degli anni venti del secolo scorso – che tuttora disciplina la materia, mancando una legge del Parlamento – è suscettibile di essere interpretata in senso conforme alla Costituzione. (PaeseRoma.it)

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“L’aula può accogliere la presenza del crocifisso – si legge nella sentenza 24414 – quando la comunità scolastica interessata valuti e decida in autonomia di esporlo, eventualmente accompagnandolo con i simboli di altre confessioni presenti nella classe e in ogni caso ricercando un ragionevole accomodamento tra eventuali posizioni difformi”. (Papaboys 3.0)