"Il tempo del Futurismo": inaugurata la grande mostra alla Gnam
Con tutta probabilità Filippo Tommaso Marinetti non avrebbe immaginato, nell'ottantesimo anniversario della sua scomparsa, che la Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea dedicasse una mostra alla sua creatura, il Futurismo. Eppure, lui che scrisse nel celebre manifesto «noi vogliamo distruggere i musei, le biblioteche, le accademie d'ogni specie», avrebbe apprezzato (con il beneficio del dubbio) ll tempo del futurismo, la mostra che si apre oggi a Roma (il Giornale)
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Querelle Osho-Carpi alla mostra sul Futurismo. Palmaroli: “Non sceglievo io le opere” ROMA – “Tu hai detto a Report che sceglievo i quadri, non è vero”. “Ma li sceglievi con noi”. “Era un consiglio, che non vuol dire scegliere, infatti quel quadro non ci sta“. (Dire)
Filippo Tommaso Marinetti moriva il 2 dicembre del 1944 e, ottant’anni dopo, inaugura alla Gnamc (la Galleria nazionale di arte moderna e contemporanea ha recentemente acquistato la «c») la mostra su Il tempo del Futurismo (visitabile fino al 28 febbraio 2025), preceduta da una selva di polemiche che ha coinvolto più studiosi della materia e da una crisi al Mic che ha visto un cambio di poltrona in corsa di chi su quella rassegna aveva fortemente puntato (Sangiuliano). (il manifesto)
La straordinaria casa futurista di Giacomo Balla riapre le sue porte al pubblico da giovedì 5 dicembre 2024 al 31 gennaio 2025 in occasione dell'apertura della mostra Il Tempo del Futurismo alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea. (Repubblica Roma)
E tutte le polemiche che lo avevano accompagnato ora lasciano spazio alle opere e alla reale portata della mostra. A celebrarne la grandezza il ministro della Cultura Alessandro Giuli, il direttore generale Musei Massimo Osanna, il responsabile della Cultura in Parlamento Federico Mollicone, la direttrice della Galleria Nazionale d'Arte Modern… (La Stampa)
Roma. Accorrete, bambine e bambini, ecco l’idrovolante e il side-car, la macchinona rossa e la bicicletta inizio secolo. (la Repubblica)
Centinaia i giornalisti e i critici che in mattinata sono accorsi nelle sale del museo diretto da Renata Cristina Mazzantini, curiosi di vedere quanto si era progettato, con annunci di grande magnificenza, sotto la regia dell’ex ministro Gennaro Sangiuliano e quanto è stato licenziato sotto l’attuale responsabile del Dicastero, Alessandro Giuli (che durante la conferenza stampa non ha accettato domande, andandosene al termine del suo intervento conclusivo). (Il giornale dell'Arte)