Lavoro e intelligenza artificiale, la domanda cresce

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ECONOMIA

L'intelligenza artificiale, spesso percepita come una minaccia per l'occupazione, si rivela invece un potente motore di crescita per il mercato del lavoro. Secondo una recente ricerca condotta da EY e Fastweb, la domanda di lavoro è destinata a crescere fino al 2030, proprio grazie all'adozione di tecnologie avanzate come l'IA. Questo incremento è trainato non solo dalla necessità di trovare persone specializzate in questa tecnologia, ma anche dall'importanza di mantenere la supervisione umana sui processi, per evitare dipendenze e rischi di perdita di controllo.

Il mercato del lavoro italiano, in particolare, sta registrando un'accelerazione nella richiesta di professionalità con competenze specifiche nell'IA e nell'IA Generativa. Nei primi sei mesi del 2024, gli annunci di lavoro pubblicati su LinkedIn con riferimento all'IA Generativa nel job title sono aumentati di 2,5 volte rispetto al 2023, segnando un incremento del 246%. Questo dato supera in termini di crescita quelli relativi all'IA tradizionale, che hanno comunque registrato un aumento del 150%.

In un contesto in cui lo sviluppo delle competenze è diventato una priorità strategica condivisa, le organizzazioni devono affrontare la sfida di formare il personale in modo tempestivo e mirato. È quanto emerge dall'International Barometer 2024 "Transformations, skills and Learning", condotto dal Gruppo Cegos su 5.000 dipendenti e 469 direttori in nove Paesi tra Europa, Asia e America Latina. La ricerca evidenzia come l'intelligenza artificiale stia lasciando un segno profondo nella formazione, spingendo le aziende a investire sempre più nella crescita professionale dei propri dipendenti.

L'adozione dell'IA, dunque, non solo non ruba posti di lavoro, ma anzi, crea nuove opportunità e aumenta la ricchezza complessiva.