Leggenda quasi per caso

Dalle prime improvvisazioni realizzate per la madre, al debutto nel 1971 in «The Panic in Needle Park», fino all’incontro che gli cambierà la vita: quello con Francis Ford Coppola. Storia di un’esistenza salvata dalla recitazione: ritratto di Al Pacino L’atto di recitare, sostiene Al Pacino, equivale a entrare in uno stato «che porta alla libertà, all’espressione di sé e del proprio inconscio». Pochi modi di dire sono usurati quanto «il cinema, il teatro, la letteratura, l’arte (il soggetto è intercambiabile) mi ha salvato la vita». (la Lettura del Corriere della Sera)

Se ne è parlato anche su altri media

Sonny Boy, autobiografia di Al Pacino, è ora disponibile sul mercato e si sta rivelando fonte di diversi aneddoti sulla carriera del grande attore, tra cui uno molto divertente riguardante Il padrino. Pubblicazione: 16 ottobre alle 15:54 (BadTaste)

«Metà dei miei film funzionava, l’altra metà non era granché e alcuni sono proprio da buttare nel cesso. Ma sono umano, dopotutto». (ilgazzettino.it)

Pubblicazione: 15 ottobre alle 15:00 In realtà non volevo parlargli, pensavo non fosse necessario. Provavo un grande disagio al solo pensiero: "Devo pranzare con lui?”. (BadTaste)

Al Pacino, il siciliano. L'autobiografia

Nella sua autobiografia, Sonny Boy, Al Pacino ha parlato della sua vita e della sua lunghissima carriera cinematografica, perciò sarebbe stato impossibile non citare anche Il padrino. Ma l’attore non ha menzionato la trilogia di Francis Ford Coppola solo per bearsi dei ricordi di uno dei suoi più grandi successi, ma anche per parlare della verità dietro alla sua lavorazione. (BadTaste)

Ma sono umano, dopotutto». «Metà dei miei film funzionava, l’altra metà non era granché e alcuni sono proprio da buttare nel cesso. (RagusaNews)

Secondo il divo, fu nel 2011 che iniziò “a ricevere avvertimenti sul fatto che il mio commercialista di allora, che aveva molti clienti famosi, non era affidabile”. (Rolling Stone Italia)