Inter presuntuosa, Acerbi e Pavard imbarazzanti. Leao resta il problema del Milan

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la Repubblica SPORT

L’Inter che ha perso il derby mi è sembrata una squadra presuntuosa. La cosa che salta di più all’occhio è che Lautaro ha giocato, ha tirato ma soprattutto non ha segnato. Il cambio di vena realizzativa, suo ma anche di Thuram e di altri è un segnale di come non ci sia la stessa fluidità dello scorso anno. Un discorso che coinvolge anche altri reparti: Acerbi non ci ha capito niente, Pavard nel gol di Pulisic è stato imbarazzante. (la Repubblica)

La notizia riportata su altri media

Che vuol dire? Che deve ancora fare delle scelte definite e definitive, perché cambia situazioni di gioco durante la partita e prima della partita fa delle scelte che non erano previste, a parte l’infortunio di Gatti, quindi l’impiego di Savona – non di Danilo ma perché Danilo non gli garantisce una copertura difensiva: il gol che ha preso in Coppa per qualcuno, non solo lui, è responsabilità di Danilo. (Tutto Juve)

Tante domande sui rossoneri in chiave fantacalcio, rispondiamo così facendo un punto tra chi sale e chi scende dopo il nuovo 4-2-3-1/4-4-2 proposto da Fonseca, con Gabbia e Abraham titolari. (SOS Fanta)

"Niente di particolare, sappiamo quanto fosse importante oggi. Siamo un gruppo maturo esperto e capiremo cosa non è andato oggi. Analizzeremo la partita per migliorare e per continuare il campionato nel migliore dei modi. (Pianeta Milan)

Il calcio è lo sport più bello che ci sia, perché è regolato dall’imprevedibilità. A cominciare dal minuto di raccoglimento. (Avvenire)

"Reijnders veniva da un gol a Lecce e io ho chiesto a Pioli: "Quand'è che questo giocatore diventerà un giocatore da doppia cifra". Nel corso del podcast di "TUTTI IN THE BOX", il giornalista di DAZN Tommaso Turci ha detto la sua sul derby di Milano, vinto domenica sera dal Milan di Paulo Fonseca dopo una settimana piuttosto complicata, soffermandosi in modo particolare su Tijjani Reijnders, dal cui piede è partito l'assist per il gol del definitivo 2 a 1 di Gabbia: (Milan News)

Già in quegli anni volevamo formare nelle squadre giovanili uno stile di gioco che prevedesse la costruzione dal basso, quindi con centrali dal piede educato e dalla personalità equilibrata. Le parole di Filippo Galli sull'evoluzione in campo: "All'inizio era un centrocampista, dovemmo convincerlo noi ad arretrare in difesa e Matteo non la prese benissimo: ogni tanto si arrabbiava e faceva lanci di 50 metri per farci capire che non era soddisfatto (ride, ndr). (Il Milanista)