Ghali: "Non mi accontento di cose mediocri, ne escono già troppe"

Ghali: "Non mi accontento di cose mediocri, ne escono già troppe" 19 febbraio 2024 Roma, 19 feb. - "Un anno e mezzo fa mi sono veramente fermato con il mio team per ragionare su come tornare a fare qualcosa di straordinario. Non è facile uscire dalla mediocrità, dalla superficialità e fare qualcosa di straordinario. Siamo in un momento in cui c'è tanta superficialità e tante cose che escono sono mediocri e ci si accontenta. (Il Sole 24 ORE)

Se ne è parlato anche su altre testate

Queste nuove presenze, il pesce siluro e la cozza asiatica, sono emerse come risultato del cambiamento climatico e degli scambi commerciali internazionali.Si tratta di una situazione preoccupante che richiede un’azione immediata per proteggere l’ecosistema della regione. (NewsWeb24.it)

È ancora polemica su Che Tempo Che Fa. O meglio, sull'ospitata di Ghali da Fabio Fazio dopo la polemica a Sanremo. (Liberoquotidiano.it)

L’intervista di Fabio Fazio a Ghali nell’ultima puntata di Che tempo che fa è stata «un tentativo (malriuscito) di manipolazione della realtà», scrive Selvaggia Lucarelli sui social. (Open)

Perché Ghali e Fazio non vogliono parlare di “genocidio” L’ospitata del rapper si annacqua in un banale “Viva la pace” per rimediare alle polemiche roventi dopo Sanremo (Milleunadonna.it)

"Caro Ghali che di mestiere fai il cantante, hai ragione a volere la pace, hai ragione a inorridire innanzi a tanta morte di palestinesi, però tieni bene a mente di tutta quella morte provocata il 7 ottobre da animali di combattimento di Hamas che non hanno avuto pietà": Giampiero Mughini si è rivolto così al cantante in una lettera pubblicata da Dagospia. (Liberoquotidiano.it)

C’era un’allegra crudeltà nel tono col quale Fabio Fazio domenica scorsa ha gestito l’ospitata di Ghali costringendo il cantante italotunisino ad assistere al proprio autodafé. Strana settimana cominciata con lo «stop al genocidio» pronunciato sul palco di Sanremo, proseguita con un’agitazione poche volte sentita attorno alle tragedie del conflitto israelo-palestinese, esplosa nel caso delle scuse in diretta dell’amministratore Rai all’ambasciatore israeliano per bocca di «zia Mara» a Domenica In. (Il Manifesto)