L’Occidente lascia fare in attesa del «nuovo ordine»

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Lungo la Blue Line, la linea di demarcazione che separa il Libano da Israele, oltre 120 chilometri, stabilita dalle Nazioni Unite nel 2000, sono piantati e ben riconoscibili i caratteristici «blue pillars», i pioli di acciaio opportunamente verniciati di blu. Israele, colpendo ogni giorno i caschi blu, come è avvenuto anche ieri, è chiaramente intenzionata a sradicarli. Nella sua guerra di annientamento di Hezbollah e del Libano, Netanyahu non vuole, come a Gaza, testimoni internazionali. (il manifesto)

Su altri media

La comunità internazionale si indigna, ma forse ancora non abbastanza. Sassari Israele attacca ancora le postazioni Unifil in Libano e la Brigata Sassari si trova nuovamente sulla linea del fuoco. (La Nuova Sardegna)

M.O., Tajani: aspettiamo scuse Israele per attacco basi Unifil 12 ottobre 2024 (Il Sole 24 ORE)

È l’incubo del governo: se in Libano un ordigno dovesse colpire i militari del contingente Unifil, l’onda d’urto della deflagrazione arriverebbe fino in Italia, finendo per infiammare le piazze. Perché, come dice un autorevole ministro, «in Medio Oriente sono saltati tutti gli equilibri, proprio nel bel mezzo di un vuoto di potere internazionale»: con il presidente americano a fine mandato, con il dittatore russo impegnato sul fronte ucraino, con l’Onu che misura la sua irrilevanza e con l’Europa che come al solito ha il telefono staccato. (Corriere Roma)

Contingente Unifil, un dilemma per il governo: ridurlo o spostarlo. Le due opzioni da valutare

Il manifesto del 12 ottobre 2024 (il manifesto)

Lo riferisce una fonte delle Nazioni Unite. Intanto le forze di difesa israeliane (Idf) stanno potenziando le loro operazioni nel Libano meridionale, dove è stata dispiegata la 205a Brigata corazzata (AGI - Agenzia Italia)

Il gabinetto di guerra israeliano non ha ancora trovato un accordo sul piano di risposta all’Iran. «Ci atterremo a ciò che abbiamo stabilito: chi ci attacca, lo attacchiamo». (Open)