Bologna e gli Infermieri Introvabili.
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Bologna, una città nota per la sua eccellenza accademica e sanitaria, sta affrontando una sfida complessa: la fuga degli infermieri. Secondo il professor Pasquinelli, gli studenti che scelgono di formarsi qui sono spesso attratti dall’alto livello della formazione e dalle strutture ospedaliere di qualità, ma molti di loro, una volta terminati gli studi, decidono di andare altrove. La causa principale? Il costo della vita e la mancanza di prospettive professionali. (AssoCareNews.it)
Su altri giornali
Dall’Inghilterra all’Italia: la scelta di Andrea di tornare a casa. (AssoCareNews.it)
“In Inghilterra, dove la figura dell’infermiere è storicamente valorizzata, vanno alla ricerca di personale qualificato, come quello italiano, per mantenere alti gli standard soprattutto del rapporto quantitativo infermiere-pazienti”. (Nurse Times)
Antonio De Palma, presidente del sindacato Nursing Up, parla di un fenomeno sempre più diffuso nel mondo della sanità italiana: la fuga degli infermieri verso l’estero. Lo fa nella seconda parte di una lunga intervista rilasciata in esclusiva a Nurse Times. (Nurse Times)

Marco, infermiere da 12 anni al Sant’Orsola, scrolla le spalle mentre legge l’ultimo comunicato del Nursind: “Adesso si svegliano? Io non ci credo più”. (AssoCareNews.it)
Michele De Pascale, presidente della Regione Emilia-Romagna, ha avuto l’onestà – merce rara in politica – di dire quello che molti pensano ma pochi ammettono: gli infermieri se ne vanno perché li paghiamo una miseria. (DiariodelWeb.it)
«Ci sono diverse azioni da mettere in campo, ma la prima, e non farlo sarebbe da ipocriti, è quella delle retribuzioni», ha detto il governatore a margine di Cosmofarma. Per contrastare gli affitti alle stelle e l’aumento del costo della vita, soprattutto a Bologna, bisognerebbe pagarli di più. (Corriere di Bologna)