Bergamo ricorda il 2020: i camion delle bare e la lotta al Covid
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A cinque anni da quel 2020 che sconvolse il mondo, Bergamo, simbolo italiano ed internazionale di resistenza e resilienza, si prepara a commemorare le vittime del Covid-19 durante la Giornata nazionale in memoria delle vittime del Coronavirus. La città, tra le più colpite dalla pandemia, torna a riflettere su quei giorni drammatici, quando i camion militari, carichi di bare, sfilavano dal Cimitero Monumentale verso altri luoghi di cremazione, in un’immagine che rimase impressa nella memoria collettiva.
Quella processione silenziosa, che attraversava strade deserte sotto un cielo grigio, divenne il simbolo di un’emergenza che stravolse vite, abitudini e certezze. Bergamo, con il suo carico di dolore, rappresentò l’epicentro di una crisi sanitaria senza precedenti, che costrinse il Paese a fare i conti con la fragilità umana e con un sistema messo a dura prova.
Mentre Bergamo ricorda, anche Bologna si unisce al tributo nazionale con un’iniziativa toccante: in piazza Maggiore è stato steso un lenzuolo bianco lungo 120 metri, composto da teli provenienti dagli ospedali, sui quali sono stati scritti i nomi delle 4.488 vittime della provincia. Un’opera collettiva, realizzata da volontari e cittadini, che ha trasformato il tessuto in un memoriale temporaneo. Chi è passato dalla piazza ha lasciato un fiore, un nome, una data o un pensiero, in un gesto intimo e personale che si è unito a quello degli altri, creando un mosaico di ricordi.
L’iniziativa, organizzata da Giovanni Beccari e sostenuta da diverse associazioni, resterà esposta fino a martedì 18, giorno in cui l’Italia intera si fermerà per onorare chi non ce l’ha fatta. Un momento di riflessione che, oltre a ricordare i defunti, sembra voler rispondere a chi ancora oggi nega la gravità della pandemia o ne sminuisce l’impatto.
Quella del Covid-19 è stata una crisi che ha lasciato cicatrici profonde, non solo nei numeri, ma nelle storie di chi ha perso un familiare, un amico, un collega. Le immagini dei camion militari a Bergamo e il lenzuolo di Bologna sono due facce della stessa medaglia: da un lato, il dolore di una comunità ferita; dall’altro, la volontà di non dimenticare, di tenere viva la memoria di chi non c’è più.