Netanyahu dice sì alla tregua in Libano, ma avverte: "Se Hezbollah la viola, colpiremo"
Dopo 13 mesi di combattimenti tra Israele ed Hezbollah, il Gabinetto di Sicurezza di Israele questa sera ha votato a favore di un accordo di cessate il fuoco per porre fine ai combattimenti in Libano. È quanto reso noto da un funzionario israeliano alla Cnn. Prima della notizia rilanciata dall'emittente statunitense, il premier israeliano Benjamin Netanyahu era intervenuto in un discorso alla nazione per dichiarare che fosse arrivato il momento giusto per dire "sì" alla tregua con il suo principale nemico. (Today.it)
La notizia riportata su altri giornali
Ci sarà una doppia tutela in Libano, scrivevano ieri i media locali: nel sud quella israelo-americana, a nord del fiume Litani quella Hezbollah-Iran, in mezzo l’Onu e le forze libanesi. Israele ovviamente si riserva il diritto di colpire quando vuole, Hezbollah, a sua volta, di decidere per tutto il Libano e non soltanto per la «resistenza». (il manifesto)
"In risposta all'attacco alla capitale Beirut e ai massacri commessi dal nemico israeliano contro i civili", Hezbollah ha lanciato "droni contro un gruppo di obiettivi militari sensibili nella città di Tel Aviv e nei suoi sobborghi", ha affermato il gruppo sostenuto dall'Iran in una dichiarazione. (Tiscali Notizie)
“King Bibi” avrà la sua ricompensa, importante, un via libera a nuove annessioni in Cisgiordania, quanto ampie dipenderà dalla sua capacità di negoziatore e manipolatore. La tregua fra Israele e Libano lascia macerie, vincitori e perdenti. (La Stampa)
I ministri degli Esteri dei Paesi G7 hanno trovato una formula comune che conferma la diversità di vedute. (AGI - Agenzia Italia)
Le forze armate israeliane hanno riferito su Telegram di aver abbattuto un drone entrato nel territorio dello Stato ebraico «da Est», locuzione utilizzata di solito quando un attacco arriva dall'Iraq. Poco prima dell'annuncio le sirene di allarme avevano suonato sulle Alture del Golan. (Corriere della Sera)
Se lanciano missili, se scavano grandi tunnel, colpiremo", ha ribadito Netahyahu. "Se Hezbollah prova ad attaccarci, se si arma e ricostruisce infrastrutture vicino al confine, colpiremo. (Liberoquotidiano.it)